Zaia, via libera a centri per il cambio di sesso. "Obiezioni Lega? Basta tabù"

Il governatore del Veneto continua la sua battaglia: "Si tratta di una misura di civiltà". Insorge il Movimento pro vita: "Gioca sulla pelle dei fragili"

Politica

Veneto, Zaia e la scelta "liberal" che non piace alla Lega

Luca Zaia prende una decisione in controtendenza con le idee del suo partito, la Lega. Il governatore del Veneto ha deciso di dare il via libera per l'istituzione nella sua Regione di un centro per il cambio di sesso. La delibera - si legge sul Corriere della Sera - è stata approvata dalla sua giunta. "Si tratta di una scelta di civiltà", dice intervistato dal Gazzettino il presidente della Regione, che appare da tempo più "liberal" sui temi etici e dei diritti civili rispetto al resto del suo partito. La svolta, peraltro prevista da una legge dello Stato del 1982, è stata approvata all’unanimità dalla giunta. A dire sì è stata anche l’assessora di Fratelli d’Italia Elena Donazzan, che in più di una occasione aveva ingaggiato battaglie durissime contro «il gender».

Protesta invece - prosegue il Corriere - il Movimento pro vita&famiglia: "Con il centro per il cambio di sesso Zaia gioca sulla pelle dei fragili". Il governatore ha precisato che «la delibera era pronta da mesi, ma ho voluto evitare polemiche elettorali». Uno scenario politico ben diverso rispetto a quello di cinque anni fa quando, sempre in Veneto, sul medesimo tema si scatenò una bufera: "Obiezioni nella Lega? Rispetto le opinioni di tutti, ma basta tabù", replica il presidente che negli ultimi anni ha accelerato la sua linea "progressista".

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