Mense scolastiche, la rivolta dei sindacati: personale in stato di agitazione

I sindacati delle mense scolastiche romane hanno proclamato lo stato di agitazione per protestare condizioni di lavoro non più sostenibili

Roma

I sindacati delle mense scolastiche di Roma sono in rivolta: è stato proclamato lo stato di agitazione per protestare contro le condizioni di lavoro ritenute non più sostenibile. Richiesto l'intervento del Sindaco e del Prefetto.

La protesta coinvolge 4500 operatori delle mense scolastiche di nidi, sezioni ponte, scuole d'infanzia statali e comunali, primarie e secondarie di primo grado.

I motivi della protesta

L'agitazione è stata proclamata dalle sigle CLAS, Ugl, Confsal, Confintesa, Cub per protestare contro reiterate condizioni di lavoro e sicurezza non a norma. Secondo i promotori questo non so va a ledere i diritti dei lavoratori delle mense scolastiche ma compromette anche la qualità del servizio offerto all'utenza.

“Le problematiche dell’appalto sono molteplici e insieme alle altre sigle sindacali abbiamo più volte chiesto l’intervento di Roma Capitale e dei suoi uffici per il ripristino delle norme e delle procedure contrattuali vigenti - ha affermato Davide Fevero, Segretario Generale del sindacato CLAS - vogliamo che venga assicurata la salute e sicurezza sui posti di lavoro a tutto il personale impiegato nelle scuole. Non avendo ricevuto adeguate risposte in merito, abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione delle maestranze interessate, chiedendo l’attivazione della prevista procedura di raffreddamento e conciliazione. Garantire un adeguato servizio di ristorazione scolastica non è soltanto una questione di carattere".

"Restiamo in attesa della convocazione di un incontro da parte del Prefetto e del Sindaco di Roma - ha aggiunto Fevero - e di tutti i soggetti interessati, utile a dirimere la vertenza in atto, con riserva di indire uno sciopero generale delle maestranze laddove tale condizione dovesse perdurare”.

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