Roma, morte di Elena Aubry: sette rinvii a giudizio per omicidio stradale

Sette persone sono state rinviate a giudizio per la morte di Elena Aubry, mentre per un'altra è arrivata una condanna a due anni con rito abbreviato

Roma

A cinque anni dalla morte di Elena Aubry per un incidente in motocicletta sulla via Ostiense, la procura ha rinviato a giudizio sette persone e ha chiesto la condanna a 2 anni con rito abbreviato per un'altra. L'accusa è omicidio stradale in concorso.

Lo ha deciso giudice dell'udienza preliminare. La decisione arriva a cinque anni dalla morte di Elena Aubry, avvenuta il 6 maggio 2018.

L'incidente

La ragazza, allora 26enne, stava andando al lavoro in motocicletta passando per la via Ostiense. Arrivata all'alteza di Casal Bernocchi Elena perse il controllo del veicolo, andando a sbattere contro il guardrail, morendo sul colpo. Dalle analisi si scoprì che la causa dell'incidente erano le pessime condizioni della strada: buche, radici e rami sporgenti

A distanza di cinque anni dalla morte di Elana, il giudice per le indagini preliminari ha rinviato a giudizio sette persone. Tra queste due degli ultimi direttori del Simu (dipartimento Sviluppo e Infrastrutture e Manutenzione Urbana). Il processo inizierà il 9 luglio 2024. Invece la condanna a due anni con rito abbreviato è arrivata per il responsabile sorveglianza della ditta che aveva l'appalto per la manutenzione della strada.

“Tragedie così non devono ripetersi”

Graziella Viviano, la madre della ragazza, ha commentato così la decisione del giudice: “Il 2024 mi preoccupa, morirò io prima dell’inizio del processo. “La condanna - ha aggiunto - la deciderà il giudice ma dovrà essere tale da impedire che si ripeta quanto successo a Elena. Io ho visto la strada in cui è morta Elena due ore dopo l’incidente, e ho visto che la manutenzione era inesistente. Elena è morta per colpa di un sistema e spero che questa tragedia non si ripeta”.

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