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Bce, i 25 anni della grande istituzione tra errori, ritardi e successi

Bce, venticinque anni vissuti in mezzo a tempeste, inflazione e successi

Solo 25 anni  di vita ma passati tra crisi, fallimenti, ritardi e successi. La festa è per la Bce che in questo mese festeggia il suo venticinquennale. Dall’olandese Wim Duisenberg all’italiano Mario Draghi per finire con l’attuale francese “doc” Christine Lagarde, la Banca centrale europea (BCE) ne ha passate tante di tempeste monetarie e finanziarie ed anche di soddisfacenti resurrezioni.  Oggi nel suo venticinquesimo compleanno l’”amarcord” racconta di un percorso complicato e pieno di insidie ma anche ricco di successi. Uno dei più grandi centri di potere europei e mondiali ha avuto Wim Duisenberg come primo comandante in capo. Il “duro  ortodosso” olandese voleva che l’organizzazione mantenesse la rotta inflessibile propria della Bundesbank e in questo senso varò un progetto che tendeva alla stabilità dei prezzi come primo obiettivo trascurando l’alta disoccupazione dell’epoca. Bisogna dare atto però che l’istituzione è riuscita a pilotare i primi anni nonostante le turbolenze provocate dagli attentati dell'11 settembre e dall'esplosione del mondo internet, delle dotcom.

Bce, 25 anni senza mai annoiarsi

Nei suoi anni la Banca Centrale Europea non si è mai potuta annoiare. Il suo primo decennio è trascorso nel mezzo di un generale tracollo finanziario, a cui è seguita la crisi sovrana. Adesso si trova nel bel mezzo di una tempesta inflazionistica di un livello mai visto da 40 anni. Il lancio dell'euro è stato il primo successo di Eurobank, E’ indiscutibile che l’unione monetaria sia riuscita a controllare il rischio di cambio moderando al contempo (fino a qualche mese fa), anche l'oscillazione inflazionistica. I padri fondatori dell’euro pensavano che la nuova divisa avrebbe potuto difendere i paesi deboli e competere con il dollaro ma la bolla del 2008 ha fatto cambiare idea a molti. La crisi del private banking è diventata crisi del debito sovrano. E l’allora numero uno Jean-Claude Trichet divenne famoso, nel 2011, per aver alzato i tassi nel momento sbagliato. Molti analisti finanziari concordano sul fatto che “A quell’epoca la Bce fece un buon lavoro nonostante ci siano stati errori importanti. Trichet, purtroppo, decise di aumentare il prezzo del denaro quando si stava avvicinando una recessione. E, in ogni caso, la risposta nell’intervenire mancò di rapidità. L’errore più grande, di gran lunga, fu comunque la reazione iniziale della BCE alla crisi del debito greco. Non solo l’Organizzazione non intervenne per fermare il contagio, ma richiese a gran voce austerità, “inchiodando i poveri greci al loro destino” e alzando i tassi di interesse nel momento in cui la zona euro era entrata in recessione per la seconda volta dopo la crisi finanziaria globale”.

Bce, la grande riscossa dell'Istituto partì dalle parole di Mario Draghi

La grande riscossa per la l’Organizzazione monetaria europea comincia dal tre famose parole “whatever it takes” pronunciate da un grande italiano, l'ex presidente Mario Draghi il 26 luglio 2012. Parole rivelatesi magiche perché furono in grado di fermare i mercati negli attacchi speculativi contro l'euro. Nel 2014 Draghi usò anche altre armi per combattere le difficoltà economiche europee: un formidabile programma di acquisto del debito con  tassi di interesse bassi, e pure negativi. Un’operazione che gli costò non pochi nemici tra gli ortodossi tedeschi, con l'ala dura del Consiglio direttivo, soprattutto l'ex presidente della Bundesbank, Jens Weidmann. In quel periodo il grande successo della BCE fu quello di uscire dall'ombra della Bundesbank , per diventare vero soggetto prestatore per banche e governi.Negli ultimi anni i Governi hanno cominciato a mettere a Francoforte più politici che banchieri. Ne sono state un esempio le nomine di Luis de Guindos, già ministro dell'Economia di Mariano Rajoy, e Christine Lagarde, già funzionario finanziario francese. La Lagarde non è stata esente da errori, soprattutto sul versante della comunicazione come quando aveva sottolineato che “la Bce non aveva il compito di ridurre lo spread sul debito sovrano italiano” parole che agitarono i titoli italiani”. Ancora una volta , dopo il bazooka di Draghi , la Bce ha recuperato vigore e immagine lanciando un altro ricco programma di acquisto di debito mantenendo al contempo i tassi in negativo.

Bce, inflazione e guerra in Ucraina i problemi attuali

Dopo quella crisi e dopo la pandemia l’Europa (cosi come gli Stati Uniti), ha pagato questo salvataggio con la crescita dell’inflazione. E la guerra in Ucraina ne ha incrementato il trend. Qui, nuovamente, l’Istituto si è mosso colpevolmente in ritardo. Un anno di ritardo rispetto alla Fed nell’alzare i tassi di interesse.Adesso , cosi come la Fed, la Bce potrebbe tentare di frenare gli aumenti dei tassi. I dati avanzati dalle grandi economie (Spagna, Francia. Italia e Germania) sono incoraggianti. Tuttavia, la banca centrale venticinquenne potrebbe invece mantenere l'aumento dei prezzi al 2% per continuare a guadagnarsi credibilità. Un altro importante obiettivo che si è posta negli ultimi anni l’Organizzazione europea è di contribuire agli obiettivi climatici che l'Unione Europea si è prefissata. Ma anche qui la giovane banca ha trovato critici che l’accusano di “aver assunto ruoli nella politica fiscale, dando aiuti fiscali ai singoli Stati membri, o portando avanti la cosiddetta politica monetaria verde. La BCE è la banca centrale di un'unione monetaria. Per questo sarebbe meglio che non sconfinasse dai confini del suo mandato”. Insomma non un momento di pace per quella che comunque rimane la più giovane banca centrale al mondo. Insomma una “giovane” che paga anche qualche errore di "inesperienza".

 

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