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Affari di Genio
Competenze trasversali: l'essere umano al centro

Ci sono cose che t'insegna solo la vita. La strada, soprattutto. Per molti giovani che escono dall'università, o dalla scuola superiore se scelgono di non iscriversi in un ateneo,  l'ingresso nel mondo del lavoro è spesso l'inizio della fine delle illusioni. 

Un passo ormai frequentemente precoce, con il programma scuola lavoro. Entrano nella aziende, nelle imprese, negli uffici pubblici o privati e nulla risponde alle aspettative. Vale anche per gli studi legali, le società  sportive, gli studi commerciali, le redazioni giornalistiche, il mondo della comunicazione: dai social al mondo del cinema o della pubblicità. 

Più che  altro si tratta di un fenomeno umano. Addestriamo i ragazzi alle competenze tecniche ma non a quelle trasversali. Che poi già come definizione è  abbastanza improbabile. 

In realtà, in una società come la nostra, agevolata dalla fortunata assenza della guerra da oltre 78 anni, il vero tema nel mondo del lavoro è  abituarsi alla presenza dell'altro, e al suo ascolto; ma anche all'ascolto di se stessi, delle proprie esigenze, dei propri bisogni, delle paure, le attese, i sogni. In quel quadrante, saper ascoltare e gestire l'ascolto, siamo ancora piuttosto sprovveduti. Anche perché il meccanismo del consumo sociale ha incentivato la produttività  e la competizione in un processo di alfabetizzazione della contesa. In cui conta solo vincere.

È per questo che davanti alle difficoltà, davanti all'insuccesso, alle cadute, una generazione protetta e ovattata contro gli urti della vita, si è trovata poi impreparata ad affrontare se stessa. Affrontare lo scoglio della domanda produttiva e della sua qualità  nel ciclo di lavoro, è  diventata un'estenuante gara di sopportazione, in cui ogni giorno si eleva la domanda. 

Da quest'analisi della realtà, sociale ed economica, nasce l'idea di un'accademia che metta a disposizione dei giovani le competenze trasversali, la gestione cioè  dello stress, della resilienza, del lavoro di gruppo, dell'insuccesso come elemento fondamentale di crescita per imparare dalla sconfitta, a vincere. 

Massimo De Donno, ha dato vita a quest'accademia che ha chiamato semplicemente Soft Skills Academy, una palestra in cui i giovani abbiano modo d'imparare quale deve essere l'approccio strategico in un'azienda, funzionale a comprendere i meccanismi sottostanti alla crescita, coaudiuvadola allo sforzo di apprendere e capire come integrarsi in un meccanismo collettivo.

 In questi ultimi anni sono state decine le occasioni in cui gli iscritti all'accademia hanno potuto incontrare Amministratori delegati di diverse società, per sentire dalla loro viva voce che cosa cerca un'azienda da un giovane che si voglia cimentare con il lavoro, lo sviluppo, la crescita.

 L'esito di questi incontri è stato molto interessante. È emerso infatti, l'esigenza che hanno i giovani di capire come si lavora in gruppo e come soprattutto si gestisce l'errore, la sconfitta, la caduta. 

Un altro tema toccato, è il capire come lavorare insieme soprattutto quando vi siano dissonanze, nel gruppo. Come si fa a superare il contrasto eventuale con chi ha idee diverse dalle tue e impone in qualche modo un tipo d'esercizio professionale che non comprendi o non condividi? 

A questo tipo di "incontri", al ruolo della comprensione e dell'empatia non si viene adeguatamente preparati e per questo fondare un'accademia sulle Soft Skills diventa la prima concreta risposta da offrire a quanti entrano dentro il mercato del lavoro e scoprono un mondo incognito, in cui navigano a vista non solo fuori di sé, ma anche e spesso soprattutto dentro di sé. 

Trovare le motivazioni per alimentare i propri sogni, per non cadere nella trappola del sentirsi inadeguati è fondamentale per costruire una società in grado di evolvere in modo felice. 

La Soft Skills Academy negli anni è  cresciuta ed oggi annovera tantissimi iscritti. Se hai la sensazione che qualcuno abbia calpestato i tuoi sogni, ed il tuo diritto a confrontarti con gli altri; se hai la sensazione di aver - volutamente o no - sabotato un tuo progetto professionale; se ti è  sembrato di aver mollato quando ancora si poteva restare in cammino; se semplicemente senti che il tuo percorso di studi ti ha formato nelle competenze professionali, non trattando però tutto ciò che ruota attorno all'esercizio di una professione, forse è meglio che tu dia un'occhiata a questa realtà. E non è  detto che sia un'esigenza solo di chi ha appena cominciato. 

Potrebbe essere ci siano dei professionisti navigati, che sentano di non aver elaborato proprio questo tema. Forse mescolarsi nella Soft Skills Academy, accanto al sogno di altri, potrebbe essere funzionale a rimuovere quel blocco che non gli ha permesso di evolvere professionalmente. È  attraverso la relazione intersoggettiva e la dialettica che ci si può mettere in cammino, o riprendere un cammino o provare a cambiarlo. 

In ultima istanza l'esercizio del libero arbitrio, è  questo: essere consapevoli che la vita ce la costruiamo giorno dopo giorno.

Nel video l'intervista realizzata in un' aula della Soft Skills Academy con Stefano Ferranti, imprenditore, e con Fabio Carpano, consulente aziendale, al termine di una serata tenuta proprio con i ragazzi dell'Accademia

Guarda il video

 

Max Rigano

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