Affari di Genio

Per alcuni la scuola è un sogno

É il sapore della vita. Quello  bello. Quando ti guardi allo specchio la mattina e sai di aver dato un senso alla vita, alle cose della vita.

Ed è ancora più bello quando sai di poter aiutare, quando ti rendi conto che puoi dare gioia a chi pensavi sarebbe rimasto solo. L' incontro tra Massimo e Irene, vedova e con 4 figli, africana di Yaoundè, Camerun,  è stato un incontro d'anima. Lei costretta dalla vita a risalire la china da sola.

Massimo alle prese con la volontà di fare luce lì dove da sempre nel Belpaese s'è deciso di restare fermi e non fare arrivare il sole: la scuola. Fermi con la didattica, fermi con i salari, in regressione  nei diritti, con gli insegnanti costretti ai salti mortali: dagli stipendi da fame, alle classi pollaio, dai genitori che minacciano gli insegnanti agli alunni che bullizzano i professori per non parlare delle classi vacanti, dei docenti costretti a farsi 300 km al giorno per entrare in aula fino alla assunzione di ruolo che dura decenni. Fino alla didattica del sottolinea e ripeti, non arrivando mai alla fine del programma scolastico e regolarmente consegnando ai nostri ragazzi la conoscenza del mondo antico e mai di quello contemporaneo.

Irene pensa ad una scuola per i bambini senza genitori, per coloro che non ce la fanno. Massimo porta il suo contributo con l'idea di scuola che ha in testa. 

"Gli investimenti fatti su questi progetti generano una rendita passiva di felicità che dura tutta la vita  -dichiara Massimo De Donno -  Grazie per aver contribuito anche tu alla realizzazione di questo sogno."

Due fiammelle che s'incontrano, si accendono e cominciano a lavorare insieme. I primi soldi, le prime classi, un pozzo per portare acqua. Oggi, scrive e filma in un video Irene dalla capitale del Camerun,  sono oltre 600 i bambini delle scuole primarie che grazie a Genio in21 giorni possono studiare.
Adesso Irene, che è come un fiume che scorre lento, pensa ad una scuola media e chiede che il sostegno continui. 

Le fiammelle non si spengono se la solidarietà viene alimentata dalla passione, da un'idea di giustizia sociale in cui chi ha di più aiuta chi ha di meno a prepararsi per poter costruire. 

Seguendo la metafora del vangelo: non portare il pesce a chi non ne ha. Insegnagli a pescare. In qualche modo l'idealismo di un mondo diverso qui trova la sua piena realizzazione. Partendo dalla scuola luogo in cui si forma l'identità morale e culturale di un essere umano. E la passione. Per la vita, per lo studio, per la conoscenza.

Il senso della vita è nel sorriso di un bambino che potrà pensare liberamente. Quella libertà gliel'ha fornita la scuola. E un pezzo di quella scuola è di tutti coloro che coltivano la scuola e la cultura. E anche un pò di Genio in 21 giorni e di tanti ragazzi che hanno cominciato un loro percorso scoprendo che la libertà la puoi esercitare se hai fornito a te stesso gli strumenti che servono per esserlo. Un libro è un buon inizio

In questo video la dichiarazione di Irene e un momento dal palco del Summer camp di Pragelato a Sestriere di Massimo De Donno.

Max Rigano