Alessandro ha 26 anni. Viene da Udine. È un ragazzo che la vita ha sottoposto ad una difficile sfida. 

Arrivato a 16 anni infatti, Alessandro Pallaro ha perso completamente la vista. L'effetto di un combinato disposto provocato da una malattia: la leucemia. 

Un lungo calvario, durato mesi, tra operazioni e lunghe degenze ospedaliere. Con accanto il fratello più piccolo donatore di midollo osseo, un caso più unico che raro. 

Alessandro vive, a lungo isolato, per preservare la propria salute. E mentre matura l'idea di essere guarito, scopre invece che la sua condizione clinica va facendosi sempre più grave.

Forse le terapie, forse una diagnosi non interamente compresa. Resta il fatto che in pochi mesi, dopo il sangue, la paura , le sale operatorie, l'odore delle terapie intensive, gli aghi in vena, le speranze prima coltivate e poi smarrite, Alessandro scopre di stare diventando cieco 

Ricorda benissimo quando ha perso la vista: accadde una sera davanti alla televisione. Il suo occhio sinistro aveva smesso di funzionare da tempo, ma quello destro ancora reggeva. All'improvviso non vide più nulla. Tanto che si rivolse alla madre dicendo: "Mamma hai spento la luce?"

L'ultima cosa che ricorda di aver visto era uno speciale sulla Madonna di Medugorje che stavano mandando in onda in quel momento. Poi, il buio.

Quindi la rabbia, la voglia di non parlare con nessuno, la voglia di farla finita,  di chiedere conto a Dio di tanta cattiva sorte. 

Alessandro si chiude, ripiega su se stesso quel destino che non riesce ad accettare, che considera infausto, ingiusto, infame.

Poi nel 2018 viene a contatto con la scuola di Genio in 21 giorni. Prima la diffidenza, poi i primi contatti, poi di nuovo il distacco. Sarà nel 2022 che "appeso al chiodo la consuetudine di piangermi addosso"  Alessandro decide di affrontare il corso One. In fondo, cos'ha da perdere? Ha già perso un pezzo di vita. Allora si tira su le maniche e affronta questo doloroso percorso di autocoscienza. E ne esce rafforzato. No, di più: "Ne esco felice, perchè oggi mi sento felice". Felice "della consapevolezza che ho che la vita è un battito d'ali, qualcosa di cui godere sin da subito, qualcosa cui non bisogna rinunciare nel nome delle nostre paure." 

In pochi mesi ribalta un'altra volta la sua vita. Comincia un percorso professionale dove svolge una forma di volontariato con le persone che, come lui, oggi vedono in modo diverso. Comincia a viaggiare per il mondo. Nell'estate del 2023 partecipa al Summer Camp della Soft Skills Academy, ma il giorno prima di arrivare all'evento decide di lanciarsi con il paracadute. 

Oggi è scatenato. All'università sta facendo l'ultimo anno di giurisprudenza per concludere il quinquennio universitario. Quando lo incontro sta per andare a trovare i suoi idoli radiofonici dello zoo di Radio 105. I quali, una volta giunto sotto i loro uffici,  scendono a farsi una foto con lui, gli regalano lo zainetto e concordano di farlo partecipare presto alla loro trasmissione. 

"Ho imparato a vedere in modo nuovo", dice Alessandro mentre camminiamo, mano nella mano, per la città di Milano facendo la gimkana tra le barriere architettoniche. 

Lui è anche un bel ragazzo: occhi azzurri, capelli biondi lunghi, naturalmente palestrato, "perchè ho pensato di mettere su un po' di muscoli, visto che dopo le operazioni non riuscivo più ad alzarmi, tanto si erano afflosciati"

Così mentre camminiamo gli descrivo tutte le ragazze che lo guardano da lontano e se lo rimirano con piacere e voluttà. 

"Attento alla bava", mi dice sfottendomi, guardando verso il selciato su cui stiamo camminando in una Milano ancora caldissima. Lui non può vedere quella strada che stiamo percorrendo insieme. Eppure sento il suo sguardo capace di penetrare nell'anima.

"Aver partecipato al 'One' - aggiunge - mi ha smosso qualcosa dentro. La vita mi appartiene: io Sono".

>> Guarda l'intervista <<

Max Rigano