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Il buono, il brutto e il cattivo
Asia, Laura, Emma e le altre. Com'è difficile parlare di donne...
Foto LaPresse

Si perché è arrivato il momento di dire qualcosa su uno strano tipo di dialettica che esplode quando l’interlocutore è femmina. Nel bene o nel male, assisto ad una diffusa alterazione linguistica, che dobbiamo, da uomini, metabolizzare, stemperare. Hanno scritto che la società si è femminilizzata, de-mascolinizzata, ma allora le avance sono patrimonio negativo condivisibile?

asia argento (4)
 

Le notizie sul baby-lover di Asia hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ai milioni di detrattori che “in fondo si tratta di sciocchezze, così fan tutte(tutti)”, parlava tanto di Weinstein ed eccola, l’orchessa che stupra il bambolotto glabro e ingenuo. C’è qualcosa che non funziona, perché quando parla la Boschi l’universo digitale si sente autorizzato a definirne i contorni volumetrici, le misure, e ammiccare su come ha fatto carriera in fretta. E’ un vizio arcaico, un sospetto che da Otello in avanti vede davanti a se solo Desdemone, Messaline, tutte  malvagie fedifraghe, una parte di mondo votato al tradimento, alla finzione, alla suadente mistificazione, incompatibile con la verità.

Poi scatta direttamente l’odio,e allora basta il coltello seghettato da cucina o la vecchia Beretta calibro 9 del nonno, per salvare  la reputazione e lenire la frustrazione. Che succede a questo Uomo sempre meno capace di reggere il confronto, di dare un senso autorevole alla sua presenza nella società? Tra “gay, maschiacci, femminielli, transgender e machi” si perde l’identità ,si usano tutti i mezzi più biechi e tradizionali, non per conquistare ma per possedere.Dove si trova la parità signora Aspesi? Le sembra una società maschile rilassata rispetto alla donna?

laura boldrini1
 

Pensate alla Boldrini, che sicuramente non brilla per simpatia e umiltà ma che ha focalizzato su di se tanto di quell’odio mediatico da raggiungere le vette della Saponificatrice di Correggio ,o delle peggiori criminali della storia d’Italia. E’ uno scontro tra generi, che però si dice non esistano, maschio, femmina, i gusti sessuali omosessuale, eterosessuale sono solo convenzioni, ma poi nella realtà, la società pietrificata continua definire i contorni di una immarcescibile diversità basata sulla prevaricazione. Non serve manifestare un orgoglioso passato di medaglie e conquiste civili come Emma Bonino, vittima sacrificale di altre campagne diffamatorie, forse in parte condivisibili ma sempre alterate, eccessive, non più politiche ma antropologiche, come se lo scontro fosse tra la tribù dei maschi contro quella delle femmine.

Non vincerà nessuno naturalmente, ma il sottofondo di sorrisini e battute sulle bruttezza o bellezza della moglie del premier continuerà, anche perché è più difficile discriminare fisicamente un uomo, e noi al potere non abbiamo certo avuto dei Paul Newman.

E’ sempre meno facile parlare di donne, descriverne le diversità e accogliere l’urlo di disagio che da troppe parti sbatte inutilmente contro il muro ipocrita della nostra civiltà alla deriva, e cosa dovrei dire dei diversi trattamenti economici, della scarsa presenza in ambiti importanti della società, della violenza, della fatica inutile per essere apparentemente come l’”altro”. Il nonnismo militare si fonde col mammismo delle generazioni bivaccanti che non crescono mai, e abusano, condizionano, umiliano ma poi vorrebbero apparire eleganti perché moderni e disponibili al confronto,si ma fino ad un certo punto, e vi sfido a confrontare lo stupro subito e quello praticato da Asia, e convincermi che siamo sullo stesso piano patologico.

Emma Bonino ape 4Foto LaPresse
 

Non basta truccarsi o depilarsi per  definirsi pari ad una donna, se la mano è sempre più forte, prevaricatrice, tendente all’animalesca volontà di dominio. Una battuta è una battuta si sa,anche se sempre a sfondo sessuale,perché questo paese non ha mai fatto i conti realisticamente con la sua sessualità, troppo arcaica, medievale, e dunque reagisce scompostamente, quando davanti si trova, Asia, Laura, Emma o Maria Elena. Nessuna delle quattro riscuote la mia simpatia, ammirazione politica o professionale, ma il rispetto delle diversità deve essere implicito perché è troppo facile superare la dialettica con un liberatorio: ”sono zoccole immanicate e senza alcuna qualità”.

Tutti gli insultatori sanno bene che non è così, e gli hater tastieristi, sono il gradino più basso della catena alimentare,ma alimentano la bassezza che alligna in ognuno di noi, perché anche l’uomo più straordinario, nasconde abissi inconfessabili. Che continui a nasconderli a farne letteratura o musica o arte ma lasci in pace l’altra metà del mondo perché alla fine la violenza verbale o fisica dimostra sempre di più, oltre all’inadeguatezza esistenziale, una profonda e insuperabile inferiorità.

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