Ceglie Messapica parla la musica
Trascurati dalla cultura del mainstream e del consumismo fast, ignorati dall’ editoria commerciale e dalla logica del profitto, nascono a livello locale una miriade di iniziative indipendenti,spontanee, dal basso, di grande pregio e valore culturale: storia locale, tradizioni, folklore, ma anche narrativa, poesia,musica,artigianato, teatro dialettale. E a guardarci dentro con un occhio attento e un tempo più lungo e meno stressato dai ritmi di produzione, si trovano in questa produzione tanti piccoli, grandi gioielli,veri e propri tesori di umanità, ricerche sul campo che diventano testimonianze uniche e altrimenti perdute,pregevoli lavori sulla memoria e sul passato delle comunità.
E’ il caso di un delizioso studio di Nicola Santoro e di Michele Ciraci, nipote e zio, intellettuale e musicista di vaglia l’uno, intellettuale,storico e grande collezionista l’altro,un’idrovora di cose locali capace di mettere insieme nel tempo un’imponente biblioteca ed un ricco e irripetibile museo personale.Dalla loro collaborazione è nata una preziosa antologia proveniente da e relativa a un piccolo paese della provincia di Brindisi, Ceglie Messapica, antico presidio militare dei Messapi in forza del suo habitat molto sicuro in cima a una collina attorniata da boschi, famosa per il suo food e per la sua scuola di cucina, ma anche per una serie di bellezze e rarità paesaggistiche,ambientali e archeologiche.E-cosa che finora fuori dalle mura e dalla ristretta cerchia di esperti si sapeva poco-terra di valenti musicisti,musicofili e direttori d’orchestra.

Il libro si intitola I Fondi musicali del Centro di Documentazione “Michele Ciraci” di Ceglie Messapica,è realizzato in collaborazione del Rotary locale( come spesso e meritoriamente accade, in queste enclave intellettuali in periferia) racconta di una terra che “parla” di musica mettendo insieme un repertorio che copre due secoli di importanti documenti musicali storici ed è figlio di una certosina e appassionata attivita’pluriennale di indagine e raccolta di informazioni preziose, tra le pù ampie a livello regionale, fatta di dischi in vinile di musica varia,centinaia di Cd e Dvd,riviste,registrazioni e filmati di argomento musicale.Un ponte, come spiega Michele Ciracì nella prefazione,”tra tradizione musicale popolare e la musica colta,partendo da fonti risalenti alla fine del ‘700”.

La premessa scritta da Nicola Santoro, spiega molto bene la ricchezza e l’importanza del lavoro svolto.”I piu’ accorti-osserva l’autore-potrebbero affermare che ci siamo posti agli antipodi del perentorio invito di Giuseppe Verdi a non attardarci in perfezionismi ulteriori. A nostro avviso non è cosi’.Innanzitutto, secondo me, non sarebbe da prendere così alla lettera l’ammonimento del massimo musicista italiano dell’800. Verdi non era certo affetto da faciloneria: sia che scrivesse musica o che conducesse un’azienda agraria, sia che trattasse i suoi affari in proprio o che firmasse un ricco contratto con Parigi o San Pietroburgo ha sempre avuto ben chiaro il traguardo da raggiungere.Invece facciamo nostro lo spirito con il quale Verdi invitava ad approfondire l’impegno nelle nostre attività da trasmettere ai più giovani con il metodo dell’umiltà,intellettuale e di relazione”.Per chi ama la musica e la storia locale un’opera imperdibile, una vera chicca.
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