Continua il feeling positivo tra Giuseppe Conte e gli italiani. Nel Cruscotto della settimana, l’osservatorio periodico del sentiment politico della pubblica opinione, appena scodellato per Palazzo Chigi dall’Ipsos di Nando Pagnoncelli, il presidente del Consiglio pur perdendo due punti mantiene un lusinghiero 63 per cento di gradimento confermandosi ai massimi livelli raggiunti a luglio. Tutto il governo giallorosso è promosso, con uno stabile 60 per cento di italiani favorevoli, ma con due punti in meno rispetto al gradimento personale del premier.
Rosiconi e denigratori tanto dell’opposizione quanto degli stessi partiti della maggioranza che sorreggono il Conte2 devono dunque mettersi l’anima in pace: l’avvocato pugliese, premier per caso, è ormai un punto di riferimento più che collaudato per la maggioranza della pubblica opinione. E devono ricredersi opinionisti, editorialisti,retroscenisti e politologi estemporanei da talk show che tutti i giorni cercano il pelo nell’uovo dell’attività di governo, su cui costruiscono retroscena improbabili e scenari apocalittici preconizzandone la fine.
Nulla di tutto questo. Gli italiani non vogliono saperne di giochetti di potere e manovre partitiche: vince la voglia di stabilità politica e dì continuità governativa, il governo deve essere messo al riparo dalle beghe di potere e dalle manovre di Palazzo. La conferma arriva dalle priorità scelte dai cittadini, lontani da astruserie politiche ed estremamente concrete e operative: al primo posto delle attese si indica un programma di aiuti alle imprese e incentivi alle assunzioni (38 per cento), seguito da una riforma fiscale per abbassare le tasse al ceto medio (36), mentre il 28 reclama nuove misure e sussidi economici per i cittadini in difficoltà e il 26 un programma di investimenti per far ripartire opere pubbliche e cantieri.
Fanalino di coda delle priorità, solo il 22 per cento degli italiani auspica misure per contenere l’immigrazione. Il sì annunciato da Conte alla Piazza di Affaritaliani al voto nel referendum sul taglio dei parlamentari è condiviso dal ben il 72 per cento, mentre solo il 28 voterà no e il 17 è ancora indeciso.
E gli altri leader? Come li giudicano gli italiani? La seconda posizione, dietro a Conte, è del ministro della Salute Speranza con il 37 per cento (meno 1), la terza è di Giorgia Meloni con un gradimento del 36 (+1), seguita dall’altro leader del Centrodestra Matteo Salvini, che totalizza il 31, crescendo di un punto ma raccogliendo la metà’ dei consensi del premier.
A metà classifica il Pd Franceschini (29 per cento, meno 1) e il grillino di Maio stabile al 26 per cento, Zingaretti al 25 (meno 2) come la Bellanova (meno 2), Berlusconi al 24 (più 1), il ministro grillino Bonafede 21 (meno 1) superiore al reggente dei Cinquestelle Crimi in calo di due punti al 19 per cento. Chiude la classifica del gradimento dei leader Matteo Renzi, il quale, nonostante l’iperattivismo mediatico, perde due punti e crolla al 12 per cento.
Resta da dire della salute dei partiti, secondo il Cruscotto di Pagnoncelli. Cresce solo la Lega di Salvini che guadagna il 2,7 per cento confermandosi il primo partito con il 25,2 per cento. Dietro a Salvini si colloca il Pd col 19, giù di 1,1 punti, seguito dai Cinquestelle anch’essi in calo al 17,2 (meno 0,8). Fratelli d’Italia consolida il 17 per cento (più 0,1), distanziando Forza Italia in calo di uno 0,6 al 7,1.
Chiude mestamente la classifica Italia Viva di Renzi che perde lo 0,6 retrocedendo a un modesto 2,4, surclassato perfino da Si-Articolo 1 che guadagna lo 0,3 e raggiunge quasi il 3. Una considerazione finale: Conte vince e convince, ma non i partiti della coalizione che lo sorreggono. E se si votasse oggi, Cruscotto di Pagnoncelli alla mano, stravincerebbe il Centrodestra.
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