O torna il governo pentaleghista o diamo la parola agli italiani
Com’era prevedibile il governo giallorosso è imploso per autocombustione del Pd, che ha fatto tutto da solo, suonandosela e cantandosela. Delusi il ceto politico burocratico del Palazzo sempiterno e i giornalisti embedded, maratoneti della tv e dei falsi retroscena dei cartacei, che ci puntavano e si erano eccitati all’idea del ritorno della vecchia guardia Pd e dintorni, bocciata in tutte le ultime elezioni degli italiani e tuttavia indomita è sempre attratta dal potere e dalle poltrone.
Fa piacere che i Cinquestelle facciano trapelare orgoglio e dignità e non siano disposti a svendersi ai Renzi e ai Fassino (che, sprezzante di ogni equilibrio e buon senso punta a fare il ministro degli Esteri di un governo giallorosso). Pericolo sventato, sembrerebbe. E brindisi di lorsignori, prenditori, annullati. O si riesce a mettere qualche buona toppa al governo Conte recuperando l’alleanza gialloblu pentaleghista che ha già un programma da portare avanti oppure meglio dare la parola agli italiani. Tertium non datur.
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