Repubblica, il partito irresponsabile
Da una vita Repubblica è un giornale partito, secondo i voleri del fondatore Eugenio Scalfari e del suo giornalismo interventista, battagliero e partigiano
Che c’è di inedito e scandaloso nelle accuse di Luigi Di Maio a Repubblica e alla neonata capogruppo Gedi, inedita alleanza coatta tra i De Benedetti e gli Agnelli, dopo decenni di colpi bassi e dita negli occhi, suggerita dalle debolezze e dal declino dei rispettivi gruppi editoriali e dalla ricerca, finora vana, di una maggior forza figlia di un’unione spuria e problematica?
Da una vita Repubblica è un giornale partito, secondo i voleri e le attitudini del suo fondatore Eugenio Scalfari e del suo giornalismo interventista, battagliero e partigiano.
Da quando nacque, nel 1975, la creatura di Scalfari e dei suoi epigoni cerca di condizionare la politica e i governi, influenzando alleanze e carriere, trombature e svolte, affari e lobbing. Sin dalla nascita del giornale e dalla lotta senza quartiere contro Bettino Craxi e all’appoggio a Ciriaco De Mita e alla lobby Fabiani-De Benedetti.
Calma e gesso, dunque, e niente intemerate e reazioni corporative. Il giovane Di Maio ha detto la verità, chi se ne scandalizza è ipocrita.
Basta rileggere, ad esempio, ad uso dei più giovani e degli smemorati, quel che diceva dal Quirinale un gran conoscitore delle segrete cose del Palazzo, il presidente picconatore Francesco Cossiga, già grande amico del fondatore di Repubblica (“il partito irresponsabile”, lo definiva il sardo) Eugenio Scalfari, poi ricredutosi e pentitosi amaramente.
(Adnkronos) - ''Ho letto con un disgusto maggiore del solito, che mi ha portato non alla solita nausea, anche se violenta, ma addirittura al vomito, anche se inferiore a quello che anni fa colpì me, stomaco ben duro, attorno alla bara dell'amico Giovanni Falcone, l'articolo scritto oggi dal monarchico ed ex socialista Eugenio Scalfari, ricco avvelenatore di pozzi e amico di Carlo De Benedetti, ai suoi tempi ben noto alla Cia e al nostro controspionaggio". E' il duro commento del senatore a vita, Francesco Cossiga, all'editoriale di Eugenio Scalfari su 'La Repubblica' di oggi. "Come sempre nella sua vita, a cominciare dallo scandalo da lui montato sul piano Solo per intossicazione, non so se gratuito o a pagamento come è stato poi chiarito dalla 'sezione disinformatia' della residentura del Kgb in Roma, egli attribuendo a me e a Silvio Berlusconi, fatti inesistenti, ha dimostrato di essere quello che è: un perfetto mentitore", conclude Cossiga.
Non è cambiato nulla. Oggi nel mirino ci sono Conte, Di Maio, Salvini e il governo del Cambiamento. Con la speranza di mandarli a casa.
Commenti