In occasione dell'Anno Santo, l'Opera della Metropolitana di Siena ha offerto ai visitatori di tutto il mondo una grande opportunità: la scopertura del Pavimento del Duomo di Siena lo scorso luglio. Ma ora l'opportunità si ripete dal 18 agosto al 26 ottobre 2020. Una visita da non perdere, all'interno dello stupendo Duomo di Siena in totale sicurezza, rispettando i protocolli anti-Covid19. Sempre possibile prenotare visite guidate.
“Il più bello…, grande e magnifico… che mai fusse stato fatto”. Così Giorgio Vasari definì il pavimento della Cattedrale di Siena, frutto di un programma che si è realizzato attraverso i secoli, a partire dal Trecento fino all’Ottocento: il messaggio delle figurazioni è un invito costante alla Sapienza.
Il Pavimento a commesso marmoreo
La tecnica utilizzata per trasferire l’idea dei vari artisti sul pavimento è quella del commesso marmoreo e del graffito. Si iniziò in modo semplice, per poi raggiungere gradatamente una perfezione sorprendente: le prime tarsie furono tratteggiate sopra lastre di marmo bianco con solchi eseguiti con lo scalpello e il trapano, riempiti di stucco nero. Questa tecnica è chiamata graffito. Poi si aggiunsero marmi colorati accostati assieme come in una tarsia lignea: questa tecnica è chiamata commesso marmoreo.
“E’ unico, turisti da tutto il mondo innamorati del pavimento del Duomo di Siena" titola il sito Siena News, e non possiamo che condividere.
Le tarsìe
All'ingresso è posta la tarsia con l’Ermete Trismegisto, il fondatore della sapienza umana (eseguito da Giovanni di Stefano nel 1488) che, assieme alle Sibille (1482-83), raffigurate nelle navate laterali, fa parte dello stesso percorso iconografico ispirato alle Divinae Institutiones di Lattanzio, un autore cristiano del IV secolo.
Le Sibille, secondo lo schema varroniano, sono dieci (cinque per ogni navata) e derivano il loro nome dai luoghi di pertinenza geografica: la Sibilla Persica, l’Ellespontica, l’Eritrea, la Frigia, la Samia, la Delfica per quanto riguarda il mondo orientale e greco; la Libica per l’Africa; e poi quelle occidentali (con riferimento all’Italia): la Cumea o Cimmeria, la Cumana (virgiliana) e la Tiburtina.
Superato il riquadro con l’Ermete, lungo la navata centrale, ci troviamo di fronte alla Lupa che allatta i gemelli, inserita in un cerchio, cui sono collegati altri otto tondi di dimensione minore che mostrano gli emblemi di città centro-italiane.
Fortuna e Sapienza
La tarsia disegnata da Pinturicchio mostra la personificazione della Fortuna: una nuda fanciulla tiene con la mano destra la cornucopia, mentre brandisce in alto, con la sinistra, come un’insegna, la vela gonfiata dal vento. Il suo è un equilibrio instabile: il piede destro poggia su di una sfera, mentre il sinistro è collocato su un’ingovernabile barca, il cui albero maestro è spezzato. Sulla vetta del monte, che i saggi cercano di raggiungere, è assisa un'altra figura femminile: la Sapienza o Virtù. La donna offre, con la sinistra, un libro a Cratete, che si libera di ogni bene fittizio, poiché getta in mare una cesta ricolma di gioielli; con la destra dona una palma a Socrate. Il messaggio dell’allegoria del pavimento è abbastanza evidente: il percorso verso la Sapienza è arduo, ma una volta superate le difficili prove, si consegue la serenità, la quies, simboleggiata dall’altipiano ricoperto soltanto da cespugli fioriti e dichiarata nell’iscrizione incisa sulla tabella, in cui si coglie un invito a salire l’aspro colle.

Nelle tre navate troviamo temi dell’antichità classica e pagana, nel transetto e nel coro la storia del popolo ebraico e la salvezza compiuta dalla figura del Cristo. Particolarmente suggestiva la rappresentazione della Strage degli Innocenti. Nell’esagono sotto la cupola ha lavorato il pittore manierista Domenico Beccafumi, con una sua particolare tecnica del commesso marmoreo tale da ottenere risultati di chiaro-scuro.
Posizione dei capolavori

Giovanni di Stefano 01 Ermete Trismegisto
Leopoldo Maccari 02 Lupa che allatta Romolo e Remo
Neroccio di Bartolomeo 03 Sibilla Ellespontica
Giovanni di Stefano 04 Sibilla Cumana
Pinturicchio 05 Allegoria del Monte della Sapienza
Domenico Beccafumi e Alessandro Franchi 06 Storie di Elia e Acab
Matteo di Giovanni 07 Strage degli Innocenti
Domenico Beccafumi 08 Mosè fa scaturire l’acqua dalla roccia
Domenico Beccafumi 09 Storie di Mosè sul monte Sinai
PERIODO DI SCOPERTURA DEL PAVIMENTO
Anno 2020: 17 Agosto - 7 Ottobre, dal lunedì al sabato
- Duomo, Museo dell'Opera, Cripta, Battistero dalle 10.30 alle 18
Domenica (solo durante il periodo di scopertura del pavimento)
- Duomo dalle 9.30 alle 18
- Museo dell'Opera, Cripta, Battistero dalle 10.30 alle 18
Ultimo ingresso mezz'ora prima l'orario di chiusura dei Musei.
Gli orari potrebbero subire variazioni a causa di celebrazioni religiose.
CALL CENTER
Informazioni, prenotazioni e vendita biglietti.
+39 0577 286300
BIGLIETTI
Dal 17 Agosto al 7 Ottobre 2020
INTERO: € 8,00
RIDOTTO (Gruppi e scolaresche >14 e gruppi con guida): € 6,00
Il Duomo di Siena

Il Duomo di Siena, quale espressione della dimensione spirituale di tutta la collettività, si caratterizza, oltre che per la straordinaria magnificenza dell’esterno, soprattutto per la suggestiva e grandiosa decorazione che ritroviamo nell’interno, dove sono rappresentate sommamente tutte le branche dell’arte figurativa. Nicola e Giovanni Pisano, Duccio di Buoninsegna, Donatello, Michelangelo, Pinturicchio, Domenico Beccafumi e Bernini sono solo alcuni degli artisti che vi lavorarono.
L'Opera della Metropolitana di Siena si occupa principalmente di tutelare, amministrare e promuovere il complesso della Cattedrale. La forma istituzionale è quella di una fabbriceria ONLUS con personalità giuridica, dotata dei seguenti organi: Consiglio di Amministrazione, Rettore e Segretario.
Commenti