Vi svelo una cosa, in realtà semplicissima. La parola sovranismo, di per sé, non vuol dire nulla, e anzi è un lemma utilizzato ad hoc dalla neolingua imperante per confondere le acque e per screditare ogni anelito alla riconquista della sovranità nazionale. In verità, il punto essenziale, l'unico che realmente conti, è il pieno recupero della sovranità nazionale dello Stato come base per la sovranità popolare, vale a dire per la democrazia.
Dentro la categoria sciocca di sovranismo è racchiuso tutto e il contrario di tutto: sovranismo sarebbe tanto quello di un criminale come Pinochet, quanto quello della monarchia di casa Savoia, quanto mille altre esperienze ancora della storia moderna. Vi è bisogno di precisione massima nei concetti della filosofia politica. Per questo, esorto a non utilizzare la categoria vuota di sovranismo e a impiegare, invece, quella di sovranità democratica. Battersi per la sovranità democratica significa esattamente questo: lottare affinché l'Italia riconquisti la sua sovranità monetaria e militare e, su tali basi, possa esercitare appieno la sovranità popolare, vale a dire la piena autodeterminazione del popolo italiano secondo le forme previste dalla Costituzione.
Vi è molta confusione sul tema. L'Unione Europea non serve affatto a creare un blocco europeo autonomo e tale da poter "concorrere" alla pari con gli altri colossi della mondializzazione. L'Unione Europea nasce, invece, per garantire che l'Europa tutta resti saldamente una colonia senz'anima di Washington, come peraltro l'attuale geopolitica dei vaccini sta ampiamente rivelando. L'Unione Europea è, sul piano socio-economico, la controffensiva del blocco oligarchico neoliberale post-1989 contro classi lavoratrici e ceti medi; sul piano geopolitico, è l'assoggettamento permanente dell'Europa alla monarchia dell'hamburger; sul piano strettamente economico, è il trionfo del neoliberismo che si affranca dalla residua potenza democratica degli Stati nazionali. Per questo, occorre oggi combattere contro l'Unione Europea: la lotta di classe del basso contro l'alto, dei lavoratori contro gli sfruttatori, deve determinarsi oggi in Europa anzitutto come lotta contro l'Unione Europea.
Diego Fusaro (Torino 1983) insegna storia della filosofia presso lo IASSP di Milano (Istituto Alti Studi Strategici e Politici) ed è fondatore dell'associazione Interesse Nazionale (www.interessenazionale.net). Tra i suoi libri più fortunati, "Bentornato Marx!" (Bompiani 2009), "Il futuro è nostro" (Bompiani 2009), "Pensare altrimenti" (Einaudi 2017).
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