Lo sguardo libero
Di fronte a Donald the Anomaly, l'Europa si riarma e Hollywood tace

Ursula von der Leyen
Di fronte a un’America che, sotto la guida di Donald Trump, abdica al suo ruolo di superpotenza per trasformarsi in una potenza bulla, l’Unione europea accelera verso una difesa comune. Il piano "ReArm Europe", presentato oggi da Ursula von der Leyen, rappresenta una svolta storica: 800 miliardi di euro mobilitati per la sicurezza continentale, con l’obiettivo di rafforzare la capacità militare europea e ridurre la dipendenza strategica da Washington. “Viviamo – ha affermato la commissaria - in tempi pericolosi, la sicurezza dell’Europa è minacciata in modo serio”.
La decisione di congelare gli aiuti militari statunitensi all’Ucraina, applaudita dal Cremlino e dal primo ministro ungherese Viktor Orban, dimostra come l’instabilità politica negli Usa stia minando la sicurezza globale. John Bolton, ex consigliere per la sicurezza nazionale Usa, ha definito la presidenza di Trump un’"anomalia" nella politica americana, segnalando il rischio di un’America imprevedibile e distante dai suoi storici alleati. Trump non ha una visione né una filosofia: applica un pragmatismo spiccio, mettendo in pratica la prima cosa che gli viene in mente ogni mattina, senza una strategia di lungo termine. Questo lo porta a rinunciare al pragmatismo che tutti abbiamo apprezzato, a perdere di vista il discrimine tra democrazia e non democrazia, a riabilitare Putin e la sua cerchia. Il risultato è un’America caotica, imprevedibile e ripiegata su sé stessa. Il sostegno a questa visione arriva anche dall’Italia, col ministro degli Esteri Antonio Tajani che vede nella difesa comune il compimento di un sogno già immaginato da Alcide De Gasperi e Silvio Berlusconi.
Nel frattempo, oltreoceano, a meno di due mesi dall’insediamento di Trump, il coraggio sembra farsi sempre più raro. Lo dimostra anche la cerimonia hollywoodiana degli Oscar, come sottolineato da Massimo Gramellini sul Corriere della Sera. Hollywood, un tempo baluardo di denuncia, è rimasta in silenzio: nessuna parola su Trump. Come scrisse Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi, al potere ci si assuefà presto e, col tempo, l’indignazione si spegne, come è successo ai russi sotto il regime di Putin: “Gli uomini, generalmente parlando, quando l'indignazione non si possa sfogare senza grave pericolo, non solo dimostran meno, o tengono affatto in sé quella che sentono, ma ne senton meno in effetto.”