Referendum Trivelle e cattolici
Papa Francesco ha pubblicato, per la prima volta nella storia della Chiesa cattolica, una intera enciclica, la “Laudato sì”, sull’ambiente e sulla sua salvaguardia.Per certi versi si è trattato di un evento storico ed assolutamente rilevante dopo che per anni una certa parte della Chiesa ha fatto molta fatica a riaccostarsi alle tematiche del Creato e della Natura intese e declinate, ad esempio, in senso di un francescanesimo filosofico.
Anche questo è stato un segno dei tempi di cambiamento nel solco conciliare di Giovanni XXIII che Francesco ha portato e con cui sta segnando con impronta indelebile il tragitto della Chiesa di Cristo.
E, a ben pensarci, non poteva essere che così.Infatti l’ambiente, per il cattolico ma per il cristiano in generale, è segno operante della presenza divina.
Questo ci serve però per fare un discorso sui cattolici e la politica.E’ vero che occorre essere laici nelle istituzioni ma in politica?
Come fa ad esempio un ministro dell’Ambiente cattolico praticante come Gianluca Galletti a lodare a esaltare giustamente la “Laudato sì” ai fini della Conferenza Onu di Parigi sul clima e poi disconoscerne di fatto il valore per quanto riguarda invece il referendum sulle trivelle? Non è forse legato proprio il discorso dei cambiamenti climatici con quello di un utilizzo sempre più spinto di quelle energie rinnovabili e di quella Green Economy che sono le prime nemiche dei combustibili fossili inquinanti?
Eppure Galletti ha sorpreso molti, data la sua origine politica, in campo ambientale dando luogo a speranze di cambiamento duraturo di strategia.
Ora invece assistiamo a un inaspettato dietrofront su un tema che fa proprio a impattare la natura stessa del Creato declinato in senso cattolico.Cosa c’è di più violento che rubare i tesori della Natura nascosti nelle sue viscere. E come può, il cattolico Primo Ministro Renzi, avversare la salvaguardia del Creato? E come lo può fare anche un altro cattolico praticante come Romano Prodi?
Anche la Cei, cioè i vescovi italiani e Monsignor Galantino in particolare si sono espressi per portare attenzione al referendum e a non considerarlo come un fatto secondario.Sabato prossimo a San Pietro ottanta diocesi e i rispettivi vescovi pregheranno e digiuneranno per dire di votare “sì”, contro le trivelle, al referendum del 17 aprile.
Un segno importante da cogliere per ogni cristiano e laico.