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Sono 115 le startup attive nel mondo del Fintech in Italia, con una concentrazione significativa nel Nord Italia che ospita il 77% della realtà. A queste startup ancora una volta sono stati dedicati i CheBanca! Italian Fintech Awards, la call for ideas dedicata ai giovani talenti del settore.

Roberto Ferrari, direttore generale di CheBanca!, a questo proposito ci dice: “Fintech è la risposta all’ondata di digitalizzazione. Il Fintech è estremamente variegato: oggi c’è un livello di maturità superiore anche solo a quello di due anni fa. CheBanca! si potrebbe considerare una ex-startup ... Occorre essere precursori e innovativi. CheBanca! era già presente con un modello di banca diverso nel 2008, quando i servizi online erano poco più del 10% e gli sportelli bancari invece avevano raggiuto in Italia la cifra record di 34.000. Il livello di maturità del mercato italiano aumenterà ancora perché siamo come la Scandinavia nove anni fa, con circa il 50% dei conti online”.

Da qualche tempo i capitali stranieri stanno guardando ai Fintech italiani, anche se l’ecosistema in generale non è uno dei più favorevoli nel nostro Paese. Volàno per l’intera economia è il crowfunding, molto sviluppato anche in Italia in termini numerici, ma ancora molto limitato nei volumi generati. Si può parlare oggi di 57 milioni di euro spalmati su circa 60 startup, meno di un milione ciascuna, contro dieci volte tanto nei Paesi più avanzati.

“C’è molto talento in Italia” conclude Roberto Ferrari “però le condizioni di mercato in generale sono da migliorare”. Ecco uno dei grandi obiettivi di Italian Fintech Awards, che avrebbe dovuto premiare  il progetto più interessante davanti a una platea di innovatori, blogger e appassionati di Fintech nel corso di FinTechStage, l’evento internazionale dedicato al mondo del Fintech. Ma c’è stata una bella sorpresa: i progetti premiati sono stati due.

La call, che si è conclusa il 31 marzo, ha portato alla scelta dei 10 progetti più interessanti che sono stati ammessi al CheBanca! Italian Fintech Awards, con la partecipazione a due giorni di formazione e mentorship imprenditoriale. I partecipanti hanno ricevuto un brief di sviluppo pratico di progetto/idea per ogni categoria e hanno avuto due settimane per svilupparla.

A sbaragliare la concorrenza delle altre 10 startup finaliste in posizione ex aequo, come abbiamo detto: il progetto di Benedetta Arese Lucini, classe 1983, ex general manager di Uber fino al 2015, che per OvalMoney ha presentato un’app collegata al conto e alla carta di credito dell’utente che fornisce info sulle sue abitudini di spesa e lo aiuta a risparmiare. E quello di Trakti, una piattaforma che aiuta le imprese a gestire e finalizzare al meglio le trattative online, fondatore Luigi Telesca.

FinTech è l'abbreviazione di Financial Technology, il nuovo segmento del mercato finanziario che sta conquistando sempre maggiori spazi di manovra rispetto ai tradizionali attori del mondo bancario e assicurativo. La digitalizzazione in atto porta all’abilitazione e fornitura di servizi finanziari attraverso l’impiego di tecnologie basate su Internet.

Fintech, nato nel 2011, ha evidenziato quattro tipi di ecosistema contrapposti: disconnessi contro riconosciuti (fra questi ultimi Londra, Singapore, New York) e disorganizzati contro organizzati. Per organizzati si intendono quelli dove operano venture capitalists, startups, banche, partners tecnologici.

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