Torino, 16 set. (askanews) - Al Castello del Valentino di Torino è andato in scena il seminario Ail pazienti-medici sulla lotta al linfoma. Una mattinata importante, con numerosi ospiti di pregio e svariati temi trattati, tra cui le nuove terapie, il supporto psico-oncologico e la presa in carico infermieristica. Spazio anche per le domande di pazienti e familiari rivolte agli specialisti."Ail Torino il 1° ottobre festeggerà 34 anni di attività al fianco del malato e a sostegno della ricerca scientifica - spiega Federica Galleano, presidente Ail Torino -. Siamo impegnati nel supportare la ricerca per la cura delle leucemie, dei linfomi e dei mielomi erogando borse di studio e partecipando a progetti di ricerca. Al centro delle nostre attività c'è sempre il paziente con la sua famiglia: partiamo dai suoi bisogni per cercare di offrire servizi che possano migliorare la qualità della vita. Eroghiamo quindi servizi di accoglienza, di trasporto, di supporto psicologico, di assistenza domiciliare. Seminari come quello di oggi sono importanti perché aiutano i pazienti e i loro familiari a comprendere bene la malattia e quali sono le nuove terapie, e a condividere la propria esperienza. La condivisione ha un grande valore perché aiuta a sentirsi meno soli". Negli ultimi anni, i progressi straordinari della ricerca scientifica e terapie sempre più efficaci hanno reso leucemie, linfomi e mieloma sempre più curabili. Ma l'obiettivo è curare al meglio tutti i pazienti aumentando non solo la durata, ma anche la qualità della vita e la percentuale di guarigioni. "La giornata di oggi è importante per condividere insieme ai pazienti le moltissime innovazioni terapeutiche nell'ambito dei linfomi, malattie molto eterogenee - spiega il professor Gianluca Gaidano, professore di Malattie Sangue Dipartimento di Medicina traslazionale dell'Università del Piemonte Orientale, nonché Direttore della SCDU di Ematologia Azienda Ospedaliero-universitaria "Maggiore della Carità" di Novara - si sta andando nella direzione di allontanarsi dalla chemioterapia poco per volta, un risultato che stiamo davvero man mano ottenendo. Le strategie principali oggi sono due: da un lato gli anticorpi monoclonali, sia quelli bi-specifici che vanno a colpire selettivamente le cellule tumorali del linfoma e ad attivare il sistema immunitario, sia quelli che veicolano i farmaci in maniera mirata dentro le cellule neoplastiche. E poi ci sono le terapie cellulari, quindi le cellule Car-T, che sono in continuo sviluppo e sono davvero molto efficaci". Conferma il prof. Marco Ladetto, Presidente Fondazione Italiana Linfomi, Professore Associato in Ematologia Università del Piemonte Orientale e Direttore SCDU Ematologia Az Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria: "Una mattinata proficua, in cui sono stati trattati molti temi: dagli aspetti terapeutici a quelli comportamentali, riguardanti gli stili di vita. Ovviamente c'è molto interesse intorno alle nuove terapie: il campo delle cure al linfoma si sta muovendo rapidamente verso terapie non più puramente chemioterapiche, ma che comprendono anticorpi monolocali, terapie biologiche mirate e trattamenti che sono mirati a riattivare il sistema immunitario come gli anticorpi bispecifici e le Car-T. Tutti trattamenti estremamente importanti che stanno modificando radicalmente la storia di questi pazienti offrendo possibilità di guarigione insperate fino a quattro o cinque anni fa". Da 55 anni AIL, con le sue sezioni territoriali sparse in Italia, promuove e sostiene la ricerca scientifica, assiste i pazienti e le famiglie, si propone di migliorare la qualità della loro vita e sensibilizza l'opinione pubblica sulla lotta alle malattie del sangue.