Economia

Mulini a Porte Aperte: festa per scoprire i segreti della farina

 

Perugia, 22 mag. (askanews) - Una giornata di festa per scoprire i segreti di un moderno mulino, per comprendere quanto lavoro e quanta conoscenza c'è dietro una manciata di farina: dalle attività di conferimento e selezione, alla laminazione, alle analisi e via via fino al confezionamento. E' l'iniziativa nazionale "Molini a Porte Aperte" voluta da Italmopa - l'Associazione industriali mugnai d'Italia, che preferisce la dizione tradizionale 'molino' anziché 'mulino'- e che ha portato 22 strutture in tutta Italia ad accogliere quanti volessero sapere di più sull'arte molitoria.In Umbria, oltre 500 persone hanno così visitato il Molino Bigazzi di Castiglione della Valle, a Marsciano, vicino Perugia. "Sinceramente non mi aspettavo questo afflusso di persone: siamo andati ben oltre le prenotazioni - dice Paolo Bigazzi, quinta generazione alla guida della struttura di famiglia "Molino Bigazzi", attiva dal 1870 e con un lavorato giornaliero di 300 tonnellate - E' un ottima occasione per chi voleva vedere cosa succede all'interno di un mulino. Tutto questo ci gratifica anche perché ci dà il senso del rapporto con il territorio. E per noi che lavoriamo la maggior parte del grano a provenienza km zero questo è fondamentale. Le persone vengono qui e vedono il lavoro come vien fatto, un lavoro dove non ci sono trucchi: se il grano è buono, la farina è buona. E l'Umbria è un buon produttore di grano per cui anche le nostre farine sono apprezzate".La giornata di visita è stata così occasione anche per smentire alcune fake news che girano intorno alle farine, come quella della raffinazione - la farina è un prodotto macinato che nulla ha a che fare con un processo di raffinazione - e per sensibilizzare l'opinione pubblica su alcune delle sfide attuali che coinvolgo il settore: dalla valorizzazione delle produzioni locali, alla riduzione dell'impatto ambientale. "Oggi molte fake news ci raccontano che la farina è un prodotto taroccato - prosegue Bigazzi - Ma la farina è un prodotto naturale: macini il grano, vien fuori la farina. Punto! La farina serve per sfamare le persone, è un prodotto povero, ma con poco riesce a soddisfare le esigenze delle famiglie quando si riuniscono intorno alla tavola".Imprese con strettissimo rapporto con i territori vicini, i molini guardano in questi giorni con preoccupazione allo sviluppo delle condizioni atmosferiche. "Finora per il grano è stata un'ottima annata, però basta acqua - conclude Bigazzi, con un po' di scaramanzia - Basta acqua perché poi andiamo a rischio per l'insorgenza di qualche malattia per le piante. Ma fino ad ora non è una annata rovinata. Certo, se venisse fuori un po' di sole non dispiace a nessuno, neanche a noi".L'Italia è il Paese europeo dove si macina la quantità maggiore di grano ed è un punto di riferimento indiscusso a livello continentale.