Milano (askanews) - Cinquantanove anni fa, il 4 ottobre 1957, questo segnale radio fece saltare sulla sedia i radioamatori di tutto il mondo, soprattutto quelli americani. Proveniva dallo Spazio; a emetterlo era lo Sputnik, il primo satellite artificiale della storia mai mandato in orbita; il suo lancio - avvenuto dal cosmodromo russo di Bajkonur, in Kazakhstan - rappresentava la nascita dell'Era Spaziale, facendo dell'ex Unione Sovietica la prima superpotenza mondiale ad aver inviato un oggetto nello Spazio.Si trattava di una sfera d'alluminio pressurizzata dal diametro di 58 cm: al suo interno 2 trasmittenti, un termometro e la batteria alle quale erano collegate 4 antenne di 2 metri e mezzo.Lo Sputnik restò in orbita per 21 giorni, a un'altezza di 577 Km, percorrendo 1.400 orbite per un totale di 70 milioni di Km alla velocità di 29mila Km/h prima di bruciare al rientro nell'atmosfera terrestre, il 3 gennaio 1958.Per una singolare coincidenza, a pochi giorni da questo importante anniversario l'Europa si prepara a celebrare un altro importante avvenimento: l'arrivo su Marte della sonda dell'Esa Exomars, in gran parte "made in Italy", con l'atterraggio sul pianeta rosso, per la prima volta per un veicolo europeo, del lander "Schiapparelli" con a bordo strumenti ed esperimenti per "assaggiare" l'atmosfera marziana alla ricerca di tracce di vita.Exomars entrerà nell'orbita marziana il 14 ottobre 2016, dopo un viaggio di circa 7 mesi e 130 milioni di Km. Schiapparelli si separerà il 16 ottobre e il 19 si tufferà nell'atmosfera marziana in una galoppata mozzafiato di circa 6 minuti fino all'"ammartaggio".