Spettacoli

Biagio Antonacci si conferma cantautore maturo ma leggero

 

Milano, 29 nov. (askanews) - La quindicesima prova discografica di Biagio Antonacci è in perfetto equilibrio tra leggerezza e impegno con sonorità nuove senza tradire il passato. "Chiaramente visibili dallo spazio" è stato anticipato dall'uscita del brano "Ci siamo capiti male"."Il limite più grosso dell'uomo è la distanza, in questo caso guardandomi dall'alto capisco che le cose che brillano lo fanno davvero. E se una cosa brilla davvero perchè è distante vuol dire che questa cosa è meravigliosa".Un album maturo e profondo, nato dalla voglia di raccontarsi con l'aiuto di un folto gruppo di musicisti e di collaboratori. "L'ispirazione è stata quella di un uomo che ha vissuto una vita ascoltando molto gli altri, ho letto pochi libri ma ho letto nella testa delle persone, per questo ci sarebbero 80mila libri da scrivere perchè la vita degli altri è sempre più interessante della propria. Quindi c'è la curiosità di un uomo che cerca di fare qualcosa con la curiosità di quando aveva 20 anni, che non si è ancora stancato di sorprendersi. Essere curiosi vuole dire nascere ogni giorno secondo me".In questo album non ci sono featuring con altri cantanti a parte quello ideale con Edith Piaf. "Perchè era un disco che non aveva bisogno di niente, è il disco di un cantautore scritto nell'arco di 2 anni o anche di più e volevo cantarle semplicemente, non c'è la canzone tipica dove si poteva creare un feat un po' alternativo, il vero feat alternativo è quello con Edith Piaf, perchè nella frase io non ho rimpiago niente c'è tutta la forza di una donna che cerca la rivoluzione. "Parigi sei tu" è dedicata a una persone che vuole vivere nel suo paese ma cerca di viverla serenamente e vuole portare pace anche nella rivoluzione".Professionalmente Biagio racconta che il suo più grande rimpianto è non aver studiato abbastanza musica e non aver perfezionato pianoforte e chitarra. Mentre a livello personale "Io ho due figli, ma probabilmente avrei potuto farne altri sette, perchè mi sono accorto che è l'unica cosa vera che puoi fare in questa esistenza dove i figli nascono sempre meno e chiudono le scuole, quindi chi può permetterselo deve fare dei figli".