"Un giorno in pretura", dalla tv a teatro. In scena l'impegno civile
Di Massimo Maffei
"Un giorno in pretura", il fortunato programma di Rai Tre, "esce" dal tubo catodico ed entra nelle sale dei teatri impegnati nel rilancio del sopito impegno civile. Lo fa per raccontare la storia maledetta della Cacciola in "O cu nui o cu iddi - La vera storia di Maria Concetta Cacciola. Uccisa dalla 'ndrangheta". Spiega l'autrice Laura Aprati: "Ciò che si dipana in teatro è molto più di una tragedia greca. Se le pagine processuali, i riscontri investigativi, le intercettazioni non fotografassero una realtà brutale e arcaica, si potrebbe credere ad un'invenzione filmica o a un libro noir, fatto di sorprese e colpi di scena".
È il 2011, in Calabria una donna di 31 anni muore dopo aver ingerito acido muriatico. Si chiama Maria Concetta e appartiene alla famiglia mafiosa dei Cacciola, ma ha deciso di collaborare con la giustizia. Come prima conseguenza, gli inquirenti l'hanno fatta allontanare da casa, ma i familiari, facendo leva sui suoi figli, l'hanno indotta a tornare. Proprio fra le mura domestiche muore il 21 agosto.
"L'Associazione Malitalia, di cui tutti fa parte la Compagnia che mette in scena la rappresentazione, ha seguito sin dall'inizio lo svilupparsi della tragedia - spiega la Aprati - il titolo "O cu nui o cu iddi" nasce dalla frase che ossessivamente la madre della ragazza ripete: "O con noi o con la legge". La madre aveva scelto la mafia e pretendeva che la figlia, carne della sua carne, la seguisse".
Dagli atti processuali, emerge proprio il ruolo della genitrice, alla quale Cetta, pensandola dalla sua parte, affida i figli, e che invece diventa la sua nemica anteponendole la famiglia d'onore. I genitori e il fratello di Maria Concetta sono stati condannati in primo e secondo grado, riarrestati e ricondannati per violenza con l'aggravante mafiosa, ma è di questi giorni la notizia che Vittorio Pisani, avvocato dei famigliari della Cacciola, sta collaborando con la giustizia. Forse farà finalmente luce sulla vicenda e svelerà se Maria Concetta si è suicidata o è stata piuttosto assassinata, come suggeriscono le carte processuali. La perfomance, con la recitazione di Sylvia De Fanti, è arricchita dalla musica di Paolo Damiani e dal suo violoncello che rende anche più intensa e suggestiva la recitazione. Il tutto è condito con gli spezzoni del processo di primo grado, tenutosi a Palmi, e con le intercettazioni audio, messe a disposizione proprio dalla trasmissione "Un giorno in Pretura". L'appuntamento con la rappresentazione è dapprima al teatro San Luigi Guanella?di Roma il?14 novembre e, a seguire, in giro per l'Italia.
"O cu nui o cu iddi- La vera storia di Maria Concetta Cacciola.Uccisa dalla 'ndrangheta". La prima dello spettacolo è avvenuta il 18 maggio 2014, a Roma, nell'ambito di "Dirittinscena" Festival teatrale Antimafie e dei Diritti Umani.
Lo spettacolo narra la storia di Maria Concetta Cacciola, giovane calabrese, che ad un certo punto della sua vita decide di collaborare con la giustizia per dare un futuro migliore ai suoi figli. Una scelta coraggiosa, in terra di 'ndrangheta, e che la famiglia cercherà di contrastare in ogni modo, in nome dell'onore. Una tragedia greca dei nostri giorni dove amore,morte,famiglia e onore sono gli ingredienti principali. Una storia dove le "regole" configgono con la realtà che le arriva da face book e internet. Dove la paura di padre e fratello combatte con il suo sentirsi "innamorata" di un uomo diverso dallo stereotipo con cui è cresciuta. Il finale ci lascerà l'amaro in bocca di una tragedia dei nostri giorni, del XXI secolo, e che ha il sapore di Eschilo e della tragedia greca.
Lo spettacolo si avvale di audio e video,inediti, del processo Cacciola,tenutosi presso la Procura di Palmi nel 2013, con le voci e i volti di alcuni dei protagonisti della vicenda, il tutto grazie alla collaborazione della trasmissione RAI "Un giorno in pretura". Partner dello spettacolo l'Associazione Culturale "Teatro dell'ascolto".