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Ultimo aggiornamento: 11:59

Commonwealth Fusion Systems raccoglie 863 milioni di dollari per accelerare la commercializzazione dell’energia da fusione

Round B2 da record per Commonwealth Fusion Systems: quasi 3 miliardi totali raccolti. Focus su SPARC e sulla prima centrale ARC in Virginia. Tra gli investitori: Eni Next e Neva SGR

di Roberto Servio

Commonwealth Fusion Systems (CFS) chiude un round B2 da 863 milioni di dollari, il più grande nel deep tech/energy dal 2021, e porta il totale raccolto a quasi 3 miliardi, pari a circa un terzo dei capitali privati investiti nella fusione. Le risorse finanzieranno il dimostratore SPARC e la prima centrale ARC in Virginia, dove Google ha firmato un PPA da 200 MW. Tra i sostenitori, spiccano le italiane Eni (Eni Next) e Neva SGR di Intesa Sanpaolo, che legano l’operazione alla transizione energetica e a una nuova filiera industriale. 


CFS, un round che cambia la scala della fusione privata

CFS ha raccolto 863 milioni di dollari. Il round B2, sottoscritto in eccesso, porta la raccolta complessiva vicino ai 3 miliardi di dollari, circa un terzo degli investimenti privati globali nel settore. Le risorse accelereranno il completamento di SPARC, la macchina dimostrativa a Devens (Massachusetts), e lo sviluppo della prima centrale a fusione su scala di rete, ARC, nella contea di Chesterfield (Virginia).

SPARC oggi, ARC domani

La tabella di marcia della società punta a mettere energia in rete nei primi anni ’30. Il progetto ARC è sostenuto da partnership strategiche con Dominion Energy e Google, investitore che ha anche concordato l’acquisto di metà dell’energia prodotta dall’impianto. “Gli investitori riconoscono che CFS sta rendendo reale l’energia da fusione”, ha detto il CEO e cofondatore Bob Mumgaard, sottolineando l’avanzamento del cantiere SPARC e dei magneti superconduttori ad alta temperatura.

Nuovi investitori e aumenti di quota

Nel round entrano nuovi investitori internazionali — tra cui Counterpoint Global (Morgan Stanley), NVentures (NVIDIA), Galaxy Interactive, HOF Capital, Planet First Partners, Brevan Howard, FFA Private Bank (Dubai), Woori Venture Partners US,  Neva SGR (Intesa Sanpaolo)  — e un consorzio di 12 società giapponesi guidato da Mitsui & Co. e Mitsubishi Corporation, con Development Bank of Japan, JERA, NTT, Sumitomo Mitsui Banking Corporation, Sumitomo Mitsui Trust Bank, The Kansai Electric Power e altri. Aumentano la propria quota diversi investitori già presenti, da Eni a Google, da Breakthrough Energy Ventures a Khosla Ventures.

Andreoletti (Eni Next): "Energia da fusione, tecnologia determinante per la transizione energetica"

“Eni ha ulteriormente rafforzato il proprio impegno finanziario in CFS, confermando il nostro coinvolgimento di lungo periodo nello sviluppo dell’energia da fusione. Consideriamo questa tecnologia una svolta determinante per il raggiungimento degli obiettivi della transizione energetica. In qualità di azionista di maggioranza relativa, il supporto di Eni a CFS va oltre il capitale finanziario. Continuiamo a fornire supporto operativo, tecnologico e di esecuzione di progetto condividendo metodologie applicate nel settore energetico.”, ha commentato Clara Andreoletti, CEO Eni Next

Costantini (Neva SGR - Intesa Sanpaolo): "Il nostro Paese deve avere un ruolo attivo in questa trasformazione"

“Ogni scoperta che cambia il mondo inizia con chi ha il coraggio di crederci. CFS sta lavorando alla tecnologia più avanzata al mondo, in un settore che rivoluzionerà le nostre vite. In quanto parte della principale banca italiana, il nostro investimento nell’azienda nasce dalla convinzione che il nostro Paese debba avere un ruolo attivo in questa trasformazione e coinvolgere le sue PMI e la rete manifatturiera nella costruzione di una nuova filiera industriale per l’energia pulita e sostenibile. Ci impegniamo a fare in modo che questa iniziativa abbia un impatto sistemico: l’obiettivo è anticipare i trend globali, sostenere la trasformazione delle imprese e generare occupazione qualificata”. — Mario Costantini, CEO e Direttore Generale Neva SGR