Coronavirus
Carceri, sul Fatto è scontro aperto: Lerner critica Travaglio e lui risponde

Lerner: “Su certe cose non si scherza”, Travaglio: “Tu vuoi liberare i non pericolosi”. Scontro in prima pagina sul tema carceri
Sulla prima del Fatto Quotidiano questa mattina è stato pubblicato un inedito botta e risposta: il tema è il sovraffollamento delle carceri in tempo di Covid. Gad Lerner si rivolge direttamente al proprio direttore Marco Travaglio e si posiziona nella colonna dell’editoriale, in alto a destra. Insolito, forse non è mai successo che il responsabile della linea editoriale del Fatto lascasse spazio a un altro autore, soprattutto se la penna in questione – come Lerner – ha una visione agli antipodi rispetto a Travaglio. Sotto il commento di Lernen si posiziona quello del direttore del quotidiano torinese. Il primo si intitola: “Restiamo Umani”, il secondo: “Ma con pene certe”. “Su certi argomenti non scherzerei” esordisce lo scrittore di origini libanesi. Seguono inviti a una maggiore sensibilità nei confronti dei detenuti. Travaglio risponde: “Tu scrivi che io ho ‘scherzato’ sulle ‘persone recluse in carcere al tempo del Covid’. Ma io non scherzavo affatto”.
Lerner evidenzia le problematiche per “chi condivide una cella sovraffollata con dei positivi, per quanto asintomatici”, e inanellando una serie di cifre riportate sulla popolazione delle carceri, messa a confronto con i positivi emersi, Travaglio replica: ‘Non esiste chi condivide una cella sovraffollata con dei positivi, per quanto asintomatici’. In carcere i nuovi giunti vengono isolati fino al doppio tampone negativo e solo dopo trasferiti in cella con gli altri’. I due concordano sulla “tragedia nella tragedia”, “incivile e criminogena” riferito alla fatiscenza delle strutture, al sovraffollamento, alla penuria di agenti ed educatori. Ma lo scontro emerge chiaramente quando il direttore del Fatto punta il dito contro Lerner: “La soluzione, per me, è costruire nuove carceri per garantire ai detenuti condizioni di minima decenza” mentre “Tu vorresti liberare le ‘persone non pericolose’. Ma il Codice penale commina la reclusione ai colpevoli di una lunga serie di reati, non solo a chi minaccia l’incolumità altrui. Sia che rubi col grimaldello, sia che rubi in guanti gialli”. Non si escludono altri duelli in prima pagina.