Coronavirus
Coronavirus, Cts: "No al lockdown totale. Pericoloso il liberi tutti a Natale"

Agostino Miozzo fa intendere che si va verso più restrizioni, ma non la chiusura totale: "Bisogna anche pensare all'economia del Paese"
Coronavirus, Cts: "No al lockdown totale. Pericoloso il liberi tutti a Natale"
Governo, Regioni e Cts sono ormai da giorni in riunione permanente. C'è da prendere una decisione sul da farsi. Il Coronavirus non aspetta e continua a contagiare, ma le parti al tavolo sono in disaccordo su tutto. Agostino Miozzo, medico, ex Protezione civile, è il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, allontana l'ipotesi lockdown totale. "Ci prepariamo - spiega al Fatto Quotidiano - a un’intensificazione delle misure visto l’aumento dei contagi e dei ricoveri anche se non abbiamo avuto il tempo di valutare l’impatto degli ultimi provvedimenti, che si misura in 2-3 settimane. Il Cts non chiede e non decide, deve dare valutazioni tecniche collegate a indici epidemiologici e allo stress sul sistema ospedaliero e territoriale. La valutazione spetta al governo, riguarda anche l’economia, la sicurezza, la mobilità, l’accesso ai servizi essenziali".
"Il lockdown come a marzo-aprile - prosegue Miozzo al Fatto - è la soluzione più semplice. Paralizzi il Paese e puoi sperare che in 3-4 settimane la catena di trasmissione si interrompa o si attenui. Ma quando l’abbiamo fatto si andava verso l’estate: ora siamo a novembre, arriveremmo in condizioni meno stressanti a dicembre ma all’inizio della stagione influenzale, con la popolazione chiusa in casa, magari per poi affrontare il periodo natalizio come l’estate nella logica del “liberi tutti” che coinciderebbe con il desiderio di ritorno alla normalità e gli stessi errori. Tutti sulle piste da sci e a febbraio saremmo nella stessa condizione. Si rischia seriamente di arrivare all ’inizio della primavera con i contagi ancora alti.Possiamo permettercelo? L’economia può permetterselo?".