Vitamina D e Coronvirus: gli esperti inglesi consigliano di addizionarla agli alimenti più consumati come latte e pane in ottica preventiva
La vitamina D potrebbe essere lo scudo per proteggerci dal Coronavirus. Secondo quanto riporta il The Guardian, un gruppo di ricercatori guidato da Gareth David, esperto di fisica medica, quasi la metà della popolazione del Regno Unito soffre di carenza di vitamina D e questo li rende più sensibili al contagio da Covid-19 e allo sviluppo di sintomi gravi. Per questo gli scienziati avrebbero chiesto al Governo britannico di aggiungere questo composto organico a cibi comuni come pane e latte nell'ottica della lotta al Coronavirus.
Coronavirus: studio spagnolo afferma che la carenza di vitamina D aumenta il rischio di sintomi gravi
Le conclusioni di Davis sono corroborate da uno studio spagnolo che ha rilevato come l'oltre 80% dei pazienti ricoverati per Covid-19 presentava livelli molto bassi di vitamina D. Quest'ultimi avrebbero maggiore possibilità di sviluppare sintomi gravi e infezioni del sangue. Incentivare un maggiore assunzione di vitamina D potrebbe quindi essere utile per la prevenzione contro il Coronavirus, soprattutto per i soggetti più a rischio come bambini e anziani. Gli stessi ricercatori spagnoli, però, hanno sottolineato che il campione analizzato era troppo esiguo per arrivare una conclusione definitiva.
"A mio parere, è chiaro che la vitamina D potrebbe non solo proteggere dalla gravità della malattia, ma potrebbe anche proteggere dalle infezioni. - ha detto Davies - L'arricchimento alimentare avrebbe bisogno di un'attenta pianificazione per essere implementato in modo efficace, in particolare perché le persone ora stanno assumendo integratori".
Coronavirus e vitamina D: per gli esperti integrarla negli alimenti può essere utile alla prevenzione
Proprio nel Regno Unito è in corso uno studio clinico volto a confermare l'efficacia della vitamina D per la prevenzione dal Coronavirus e nel limitarne gli effetti più gravi. La ricerca è condotta da Adrian Martineau, professore di infezioni respiratorie alla Queen Mary University di Londra. "Il Governo raccomanda che l'intera popolazione assuma integratori di vitamina D nei mesi invernali, e quelli nei gruppi ad alto rischio lo prendono tutto l'anno. - afferma Martineau - Ma sappiamo che le persone semplicemente non lo fanno in numero significativo".
Gli esperti quindi consigliano di integrare con la vitamina D alcuni dei principali alimenti consumati quotidianamente dalla maggiore parte della popolazione come latte, pane e succo di arancia. Questa pratica è già comune in altri Paesi come Finlandia, Svezia, Australia e Canada.
Vitamina D: dove si trova e come assumerla
Ancora non ci sono certezze che la vitamina D sia effettivamente utile nella prevenzione contro il Coronavirus ma sono noti i suoi effetti benefici per il sistema immunitario e la buona salute delle ossa. Questo nutriente si trova in diverse varietà di pesce come salmone, tonno, pesce spada, sgombro e sardine. Altri alimenti ricchi di vitamina D sono i tuorli delle uova, latte, fegato, funghi e il cioccolato fondente.
Prima di modificare la propria dieta, però, è consigliabile sempre rivolgersi prima ad un medico, nutrizionista o dietologo per evitare di incorrere in problemi di salute. Ogni organismo infatti ha necessità diverse da qualunque altro e un eccesso di vitamina D può portare a mal di testa, contrazioni muscolari, vomito, diarrea e nei casi più gravi anche alla formazione di calcoli.
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