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Coronavirus
Covid, Lombardia e Campania le regioni con la mortalità più alta sul lavoro

In 21 mesi di pandemia e di emergenza, insieme ai settori più coinvolti per numero di morti e infortuni, si consolidano anche i dati sul podio delle professioni più colpite, che sono e rimangono le stesse anche a fine settembre 2021.

Al primo posto gli impiegati, addetti alla segreteria e agli affari generali (con il 10,2% dei decessi sul lavoro per Covid), al secondo posto i tecnici della salute (infermieri, fisioterapisti) con il 9,8% dei casi totali. Seguono conduttori di veicoli a motore (8%), i medici (5,2%). E ancora: operatori sociosanitari (3,9%), il personale non qualificato nei servizi sanitari e istruzione (portantini, ausiliari, bidelli) (3,3%).

Le denunce di infortunio totali legate al contagio COVID19 da gennaio 2020 settembre 2021 sono 181.636. L’incremento registrato a fine settembre rispetto a fine agosto è dello 0,9% (1.644 infortuni in più, di cui però solo 596 riferibili a settembre, i restanti casi invece sono a ricondurre ai mesi precedenti del 2021 e addirittura del 2020). L’incidenza delle denunce di infortunio rilevate nel mese di settembre dall’inizio della pandemia è dello 0,3%.

Le donne le più contagiate degli uomini: sono quasi il 70% del totale. La fascia d’età maggiormente coinvolta è quella tra i 50 e i 64 anni.

Anche per le denunce di infortunio, così come visto per i decessi, è l’Industria e Servizi il macrosettore più colpito con il 96,9% dei casi. Così accade anche per il settore più coinvolto nell’emergenza, ovvero quello della “Sanità e Assistenza Sociale” che fa registrare anche dopo 21 mesi di pandemia (quindi a fine settembre 2021) il più elevato numero di denunce (il 65,1% del totale). A seguire troviamo: il settore dell’Amministrazione Pubblica (vale a dire: attività degli organismi preposti alla Sanità – Asl - e amministratori regionali, provinciali e comunali) con il 9,2% delle denunce; il settore dei Servizi di Vigilanza, Attività di Pulizia, Fornitura di Personale (4,4% delle denunce); Trasporto e Magazzinaggio (3,8%) e le Attività Manifatturiere (3,1% delle denunce).

Nella classifica delle professioni, poi, si confermano anche a fine settembre 2021 in cima alla graduatoria i tecnici della salute con il 37,4% delle denunce di infortuni. Sono loro i lavoratori che hanno subito maggiormente le conseguenze della pandemia. Seguiti dagli operatori sociosanitari OSS (assistenti nelle case di riposo) con il 18,2% delle denunce; dai medici (8,5%), e dagli operatori socioassistenziali (nelle strutture ospedaliere) 6,9%. E ancora dal 4,7% del personale non qualificato nei servizi sanitari e istruzione (portantini, ausiliari, bidelli); dal 4,6% di impiegati amministrativi; dal 2,3% del personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli.

Sempre la Lombardia in testa alla graduatoria delle denunce di infortunio legate al Covid con il 25,2% del totale nazionale. Seguono: Piemonte 13%, Veneto 10,6%, Emilia Romagna 8,4%, Lazio 6,7%, Campania 5,9%, Toscana 5,4%, Liguria (3,9%), Puglia 3,8%, Sicilia 3,2%, Friuli Venezia Giulia 2,5%, Marche 2,4%, Provincia Autonoma di Trento, Abruzzo, Provincia Autonoma di Bolzano e Sardegna 1,6%, Umbria e Calabria 0,8%, Valle D’Aosta e Basilicata 0,5% e Molise 0,3%.

Da Vega - Osservatorio sicurezza

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