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Coronavirus
Vaccino AstraZeneca, Viola: “Seconda dose da non fare”. VIDEO

Continua la polemica sul vaccino AstraZeneca agli under 60, dopo che ieri una diciottenne ligure è morta a causa di una trombosi del seno cavernoso.  La giovane aveva ricevuto la prima dose di vaccino Astrazeneca il 25 maggio scorso, dopo anamnesi vaccinale negativa. Il 3 giugno si era recata in pronto soccorso con cefalea e fotofobia. E' stata sottoposta ad esami, quali tac cerebrale ed esame neurologico, entrambi negativi. Dimessa con raccomandazione di ripetere gli esami ematici dopo 15 giorni, il 5 giugno è tornata in pronto soccorso con deficit motori ad un emilato. Sottoposta a Tac cerebrale con esito emorragico, era stata immediatamente trasferita alla Neurochirurgia del San Martino.

Intanto, la procura di Genova, alla quale sono affidati gli accertamenti sul caso, aveva aperto due giorni fa un fascicolo contro ignoti “per atti non costituenti reato”. A seguito del decesso della giovane, ha cambiato l'intestazione del fascicolo con l'ipotesi di omicidio colposo, sempre al momento a carico di ignoti. Il pm Stefano Puppo assieme al procuratore Francesco Pinto disporranno nelle prossime ore l'autopsia. Nel frattempo, la famiglia della ragazza ha dato l’autorizzazione all’espianto degli organi.

Sotto accusa anche diverse regioni come Liguria, Lazio e Campania che hanno aperto gli open day vaccinali con AstraZeneca anche per i giovanissimi, al fine di smaltire le dosi in eccesso. A dire la sua il presidente della regione Veneto Luca Zaia che in un’intervista al Corriere della Sera dichiara: “Ad aprile abbiamo visto la circolare di Aifa che raccomandava di utilizzare i vaccini a vettore virale", ovvero AstraZeneca e Johnson&Johnson, "sopra i 60 anni. Quel giorno abbiamo preso una decisione: quel vaccino si sarebbe fatto solo a chi ha più di 60 anni, salvo diversa anamnesi del medico. Lo dissi al generale Figliuolo quando venne lo scorso 13 maggio: se resta questa l’indicazione, finiti gli over 60, i vaccini a vettore virale rischiano di finire su un binario morto. E quindi non abbiamo mai utilizzato l’Open Day. Ovvio che ora abbiamo un magazzino che sta crescendo".

“Abbiamo 400mila vaccini di cui almeno 220mila a vettore virale. I 140 mila di AstraZeneca li accantoniamo per le seconde dosi perché parliamo di un vaccino che funziona e dà un’ottima risposta anticorpale", sottolinea quindi il governatore Zaia. 

Numerose critiche sul “silenzio stampa” riguardo ad AstraZeneca anche dal mondo scientifico: “Riguardo all’incredibile silenzio di Astrazeneca sulla sicurezza del suo vaccino, talvolta le priorità di una immensa multinazionale non coincidono con quelle della sanità pubblica”, sottolinea il virologo Roberto Burioni su Twitter. “È compito della politica ripristinare questa necessaria coincidenza con adeguati provvedimenti", conclude Burioni.

Sulla stessa scia polemica pure la professoressa ed immunologa Antonella Viola che, ospite a Otto e Mezzo da Lilli Gruber, afferma in modo categorico: "La seconda dose AstraZeneca non va fatta”. "Si sono verificati casi di trombosi anche dopo le secondi dosi, quindi muoviamoci in modo diverso per i giovani". E sui lavori messi in campo dal governo per una terza dose Pfizer al prossimo anno, Viola replica convinta: “Non c'è nessuna ragione in questo momento, non abbiamo bisogno della terza dose Pfizer".

Sul caso della diciottenne ligure morta dopo il vaccino AstraZeneca, Viola afferma: "C'è stata troppa fretta, i vaccini non sono tutti uguali, conoscevamo il rischio". E ribadisce: "Sono contraria al richiamo per i giovani".  

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