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Coronavirus
Vaccino e terza dose, il post della Lucarelli contro il servizio di Report
Selvaggia Lucarelli
Fonte Instagram 

Post di Selvaggia Lucarelli

Ilaria Mogno ( ricercatrice in ambito biomedico presso il Mont Sinai Hospital di New York) ha visto la famosa inchiesta di REPORT. Da scienziata ne ha fatto un resoconto, smontandola pezzo per pezzo:

Ho finalmente avuto il piacere di vedere tutta la famosa puntata di report. Mi sono anche scritta gli appunti minuto per minuto, con tutte le balle che hanno detto. Ma poi ho cambiato idea, e ho pensato solo di fare una specie di riassunto delle balle tralasciamo le bellissime frasi che hanno detto che includono espressioni come “siero vaccinale”, “concorso a premi” e altre. Non tutte le informazioni riportate sono false, molte sono vere, ma sono proposte con uno scopo ben preciso, dimostrare la loro tesi.

Il giornalismo investigativo dovrebbe partire da una tesi e cercare prove per dimostrarla o confutarla Report invece cerca solo prove per dimostrarla e quando la realtà mostra una storia diversa o non la riportano o la girano nel modo che vogliono loro hanno sempre fatto così.

- Anticorpi. Misurare gli anticorpi non e’ il modo corretto per verificare se un vaccino perde efficacia o no. Si deve monitorare la popolazione vaccinata e si deve vedere se nel tempo il numero di infezioni tra i vaccinati aumenta, tenendo presente due fattori importanti, che il vaccino non e’ efficace al 100% e che più si vaccina, più aumentano i casi tra i vaccinati. Se mi intervisti gli infermieri contagiati ma non mi dici quanti sono rispetto alla popolazione generale e come variano nel tempo non stai facendo giornalismo, ma sensazionalismo.

Se mi prendi UN caso di una festa in cui c’e’ stato un outbreak e non vai a contare tutte le feste in cui non c’e’ stato un outbreak sei intellettualmente disonesto. Se mi dici che in una festa di un paese in cui il 90% sono vaccinati, il 75% dei contagiati era vaccinato, non sai fare i conti. Secondo voi se nel paese fossero stati tutti vaccinati, quale percentuale di vaccinati ci sarebbe stata tra i contagiati?

I casi tra gli infermieri (tra cui uno che ancora chiede il sierologico!!!) e la festa in Massachusetts sono appunto casi rari. Usarli per suggerire che il virus si sparge tra i vaccinati come tra i non vaccinati e’ disonesto. E’ vero che in alcuni casi RARI i vaccinati possono risultare positivi, una piccola percentuale anche con sintomi, ed e’ anche vero che tra quelli, alcuni hanno carica virale alta. Ma la carica virale alta NON e’ correlata alla trasmissibilita’. In casi ancora più’ rari i positivi vaccinati possono trasmettere l’infezione. La chiava e’ la parola RARI. Per di più’, a me sembra quasi che vogliano colpevolizzare chi e’ tornato alla vita normale.

- La storia tra Pfizer e l’FDA e’ veramente ridicola, i documenti sono tutti pubblicati sia sul sito dell’FDA che del CDC, non c’e’ niente di segreto.

Negli USA non si e’ notata una crescita di casi tra i vaccinati, e’ solo per questo che il booster e’ stato consigliato solo per chi per motivi di salute rischia che le prime due dosi non abbiano funzionato, gli immunodepressi e gli anziani, appunto. Gia’ detto altre volte.

- La storia di Israele e Pfizer neanche e’ segreta, si sa da tempo ed e’ un accordo conosciuto da tutti. Presentarlo come una rivelazione e’ scorretto.

- I casi in Florida sono aumentati questa estate perche’ in Florida era TUTTO aperto, con nessuna restrizione. La popolazione anziana e’ coperta dal vaccino, ma come abbiamo detto mille mila volte il vaccino per gli anziani ha un’efficacia più’ bassa del 90% medio.

E sono pochi i giovani vaccinati in Florida. Quando facciamo vedere le curve dei contagi (sia della Florida sia di Israele) facciamo anche vedere le età.

- La storia del vaccino Moderna a dose piena o meta’ e’ proprio falsa. Basta guardare ancora una volta i report dei meeting, tutto documentato, nessun complotto.

- Le star del servizio poi sono meravigliose, tra i “pentiti” con la voce camuffata, a Crisanti sul divano dorato (non poteva mancare) fino ad arrivare a Peter Doshi, molto famoso tra i complottisti.

Peter Doshi evidentemente non sa come funziona un trial clinico, visto che non solo non capisce che Pfizer a 6 mesi ha finito il trial avendo ottenuto full authorization COME DA PROTOCOLLO ma addirittura suggerisce che chi aveva preso il placebo doveva continuare ad andare avanti non vaccinato! Ci sono regole etiche per i trial che non permettono una cosa del genere. Peter Doshi rimandato a settembre.

- Le domande, sono tutte sbagliate, al medico si chiede del Green Pass, al pentito oscurato si chiede se il vaccino dura 6-9-12 mesi, al coordinatore della campagna vaccinale ASL1 Roma si chiede se la dose Moderna “non e’ un po’ troppo”. Ma che domande sono?

- E basta con questa storia che le case farmaceutiche devono essere aziende che fanno beneficienza. Fanno profitti, e’ il loro lavoro. E il lavoro dei regolatori e’ quello di mettere un freno e trovare un equilibrio tra l’interesse sanitario e la casa farmaceutica.

Ma allora sta terza dose serve o no? DIPENDE. Se siete tra quelli per cui le prime due dosi potrebbero non aver funzionato, allora si’ che serve, non perche’ l’immunita’ scende, ma perche’ forse non si e’ mai sviluppata e il booster ne aumenta la probabilità.

Se siete in salute e più giovani probabilmente ancora non serve, ma sicuramente non c’e’ nessuno svantaggio a farla. La dovremo fare tutti gli anni come l’antinfluenzale? Forse, ancora non si sa, cosa certa e’ che il covid non va da nessuna parte, quindi nei prossimi 1-2 anni le autorità sanitarie dovranno studiare bene i dati e sviluppare politiche vaccinali. Cosa che ancora non si può fare adesso. Quindi parlarne ora, a Novembre 2021, non ha senso. Insomma (questo lo dico io, non la ricercatrice) un pessimo servizio pubblico e un meraviglioso servizio ai no vax.

LEGGI ANCHE:

Vaccino, Lucarelli: “Da Report balle”, ma così aizza gli uni contro gli altri

 

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