Vaccino, Lucarelli: “Da Report balle”, ma così aizza gli uni contro gli altri - Affaritaliani.it

Coronavirus

Vaccino, Lucarelli: “Da Report balle”, ma così aizza gli uni contro gli altri

di Antonio Amorosi

Aizzare gli uni contro gli altri come fa Lucarelli forse servirà alla sua visibilità ma non ad avere elementi di chiarezza su come è stata gestita la pandemia

Se me lo chiede il mio direttore non posso esimermi da rispondere, visto che ho scritto tanto su questi argomenti. Non l'avrei fatto perché in generale non mi interessa alimentare le affermazioni di Selvaggia Lucarelli che spesso sono prive di sostanza. Il servizio di Report non mi sembra una sequenza di balle, come gli estremisti del "vaccinare tutti altrimenti moriamo tutti" e "vogliamo tornare alla vita di prima (quasi fossero bambini)" vogliono far credere. 

Aizzare i propri seguaci contro chi fa domande e pone dubbi, quasi fossimo nell'epoca degli untori di Manzoni, non mi sembra poi sensato né alla comprensione né paragonabile alle questioni generali sollevate dal servizio e agli esempi portati. In una situazione torbida e contradditoria come questa attuale, in cui il peso delle scelte è condizionato da tantissima politica e da moltissimi soldi, i giornalisti dovrebbero fare domande e non essere i megafoni o peggio ancora le protesi dei governi. Noi, nel nostro piccolo, stiamo provando a farlo e il tempo ce ne darà merito.

Ma aizzare gli uni contro gli altri come fa Lucarelli, utilizzando le parole della ricercatrice Ilaria Mogno (nome che nella mia carriera ho incrociato solo come firmatario degli appelli alla candidatura nel Pd di Ivan Scalfarotto, niente di male ma l'ho incrociato solo lì e non in studi sul Covid che pure ci sono, eppure ne leggo tantissimi, ma sarà un caso) utilizzando le parole della ricercatrice Ilaria Mogno per ridicolizzare il servizio di Report, forse servirà alla visibilità della Lucarelli ma non ad avere elementi di chiarezza su come è stata gestita la pandemia, quanto stanno funzionando le varie strategie di contenimento, cosa fare per le campagne vaccinali, se ci siano altre misure più proficue da adottare, eccetera.

Report, almeno per gli Stati Uniti, ha intervistato tutti calibri da novanta. Ridicolizzare in toto il servizio non depone a favore della comprensione ma del tifo da stadio, quasi che più o meno morti o persone in terapia intensiva per Covid fossero la prova della vittoria di una tesi contro l'altra. Ma non è una partita di calcio della Juve o dell'Inter. Marion Gruber e Phillip Krause, due direttori della Fda (Food and drug administration) responsabili della valutazione sui vaccini si sono dimessi, dopo che John Biden ha annunciato la terza dose senza sentire prima il parere di Fda per capire se avesse senso. E non è una sciocchezza. 

Nel testo Peter Doshi viene ridicolizzato come "molto famoso tra i complottisti" ma è considerato dal New York Times una delle voci più autorevoli e importanti a livello mondiale sui trial medici. Cody Meissner del Comitato Advisor di Fda che smentisce l'uomo più potente del mondo, il presidente degli Stati Uniti, e spiega come funzionano i rapporti tra case farmaceutiche (a detta sua molto avide) e gli Enti regolatori dicendo "vi ho dato appuntamento qui, perché non sono felici di quello che dico. Ma a questo punto della mia carriera, per me l’unica cosa che conta è fare la scelta giusta", non è una bazzecola. 

 

LEGGI IL POST INTEGRALE DI SELVAGGIA LUCARELLI CONTRO REPORT