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Variante indiana, unisce due mutazioni del virus. Fenomeno mai visto prima
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Variante indiana, unisce due mutazioni del virus. Fenomeno mai visto prima

L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Preoccupa la situazione negli ospedali, specie nei reparti di terapia intensiva. La percentuale di posti occupati solo per pazienti Covid supera ancora la soglia critica del 30%. Un dato ancora più allarmante è quello relativo ai decessi, sesto Paese al mondo per numero di vittime. Anche ieri superata quota 300 in un solo giorno. L'attenzione degli scienziati è rivolta soprattutto alle varianti, alle già note inglese, sudafricana e brasiliana si è aggiunta quella indiana. Perché contiene in sé - si legge sul Corriere della Sera - due mutazioni già note: E484Q e L452R, che per la prima volta compaiono insieme e perché sta probabilmente contribuendo a causare la drammatica ondata che sta stravolgendo l’India. Dopo il primo caso segnalato a Firenze il 10 marzo, ieri la variante indiana del Covid-19 è stata sequenziata in Veneto, su due residenti nell’Alto Vicentino. Si tratta di padre e figlia indiani che, rientrati dal Paese d’origine nei giorni scorsi, si sono messi in autoisolamento e hanno allertato subito l’Usl Pedemontana di Bassano. Il Servizio d’Igiene ha sottoposto a tampone loro e altri due componenti della famiglia, uno dei quali risultatoasua volta positivo.

La prima mutazione del virus indiano - prosegue il Corriere - potrebbe aumentarne la trasmissibilità (è comune alla variante «californiana» diffusa in Usa e più contagiosa) e la seconda potrebbe conferirle il potere di parziale evasione immunitaria, di aggirare cioè l’effetto del vaccino. Potrebbe essere necessaria una terza dose per debellarlo. Secondo i primi dati da Israele, infatti, il vaccino di Pfizer è solo parzialmente efficace contro la B.1.617. Anche i primi test di neutralizzazione sul vaccino indiano Covaxin hanno mostrato una buona risposta. Al di fuori dell’India ha una diffusione limitata: qualche centinaio di casi in Europa (due in Italia) e alcune migliaia nel mondo. La variante che preoccupa maggiormente è quella sudafricana (B.1.351): contiene una mutazione chiamata E484K, in grado di eludere parzialmente le difese sviluppate da vaccini, anticorpi monoclonali e precedenti infezioni. Questa capacità «neutralizzante» non sembra tale da intaccare l’efficacia dei vaccini Pfizer e Moderna se non lievemente, ma in Sudafrica AstraZeneca è stato abbandonato perché inefficace. Anche Johnson & Johnson in Sudafrica ha visto una riduzione dell’efficacia di circa 8 punti percentuali.

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