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Costume
8 marzo, Giannini: al via campagna per avere più donne nella scienza

"Domani lanceremo una campagna per convincere le donne a intraprendere le carriere scientifiche e a proporsi per i ruoli apicali". Lo ha annuniciato il ministro dell'Istruzione, dell'universita' e della ricerca scientifica, Stefania Giannini , a margine del convegno di Farmindustria sulle donne. "Il tema - ha proseguito - e' quello della sensibilizzazione delle nostre ragazza alla cultura scientifica. Questa e' la base perche' ci siano piu' donne impegnate nelle posizioni strategiche, non solo nella direzione di grandi aziende , ma anche nel campo del coordinamento della ricerca scientifica. C'e' ancora molto da fare e non solo in Italia - ha concluso Giannini - ma noi siamo i primi che lanciamo una campagna mirata". 

Lorenzin: bene le donne in politica, ma si deve migliorare  - "Ancora non c'e' piena parita' tra uomini e donne in politica ma va molto meglio". E' la considerazione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, interpellata a margine del convegno di Farmindustria dedicato alle donne alla vigilia dell'8 Marzo. Riferendosi alla presenza della componente femminile nell'esecutivo, Lorenzin ha sottolineato che "questo e' un governo composto per meta' di uomini e per meta' di donne, e le donne hanno posizioni di peso, ma se si toglie questo livello apicale, segno di grande intuito del presidente, non c'e' molto spazio". Quanto al senso della festa dell'8 Marzo, il ministro della Salute ha osservato: "Celebrare l'8 Marzo non solo ha senso ma dobbiamo ritrovare una nuova epoca del femminile perche' stiamo perdendo la consapevolezza di quello che siamo e del nostro valore". 

Binetti (Ap), piu' donne alle leve di comando - "Continua la tre giorni intensiva degli eventi legati alla Festa della donna. Oggi e' toccato al rapporto tra donna e mondi dei farmaci, sia come professionista impegnata nella assistenza, nella ricerca e nel management del mondo sanitario, industrie farmaceutiche incluse, sia come potenziale paziente". Lo dice Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- Udc). "L'intervento a tutto campo del Ministro Lorenzin al Teatro di Adriano ha avuto, indubbiamente, un forte impatto emotivo, soprattutto per quella prima uscita pubblica di Lavinia, la gemella al suo esordio nello scenario politico. Il suo discorso andava ben oltre la pur legittima volonta' di far risuonare corde emotive e ha coraggiosamente affrontato una serie di passaggi organizzativo-gestionali da cui si evince la carenza di pari opportunita' nel difficile dialogo-uomo-donna sul piano professionale", osserva Binetti. "Un' intesa auspicabile e possibile, ma non per questo - aggiunge Binetti - meno difficile, nel contesto ad alta competitivita' come si presenta oggi il panorama della ricerca, del management e della stessa attivita' clinico-assistenziale. Non c'e' dubbio che le donne oggi possano e sappiano essere presenti in tutti gli ambiti della vita sociale e professionale con i loro talenti specifici, la loro determinazione e, soprattutto, quella loro voglia positiva di fare del proprio lavoro, qualunque esso sia, un servizio efficace agli altri. E' altrettanto vero che proprio per le loro capacita' soffrono spesso per una discriminazione molto sottile, che non valorizza adeguatamente le loro competenze, quando si misurano con il coraggio delle riforme di un sistema finora declinato al maschile". "La tavola rotonda a cui hanno partecipato le tre grandi leader dei tre maggiori sindacati ha ampiamente confermato come si tratti di un terreno ancora caratterizzato da luci e ombre. E il paradosso e' che in Italia- spiega la parlamentare- le donne entrano piu' tardi nel mondo del lavoro, faticano a fare carriera, hanno meno figli, e quando i figli ci sono escono piu' velocemente dal circuito professionale. Un mondo tutto da rifare. Ma questa rivoluzione pacifica si potra' fare solo se come ha osservato anche la Lorenzin, le donne potranno prendere le cose in mano cominciando questa volta proprio dalle leve di comando", conclude l'esponente di A

Gardini, 61% occupati nelle nostre imprese e' donna - "La rimozione dei fattori che ostacolano l'ingresso delle donne nel mondo del lavoro e' una sfida etica e di civilta' prima che di mercato, di cultura di impresa e di nuovi paradigmi di sviluppo da mettere in campo". Lo dice Maurizio Gardini presidente di Confcooperative in merito al rapporto donna - lavoro - carriera. "Negli ultimi 10 anni l'occupazione femminile In Italia e' salita dello 0,9%, nella UE solo Malta fa peggio di noi. Una donna su 4, vale a dire 2 milioni di potenziali lavoratrici (fonte Istat) non cercano lavoro per motivi familiari quali assistenza ai figli o agli anziani. Il tasso di occupazione delle mamme italiane e' pari al 54%, mentre la media OCSE e' del 66%. E' evidente - aggiunge Gardini - che vadano valorizzate le politiche di conciliazione vita - lavoro". "La cooperativa e' tra le forme societarie quella che registra il maggior numero di donne nelle posizioni apicali: il 23,6% contro il 16% delle societa' di capitali e di persone. La percentuale sale al 26% se si considerano, oltre alle posizioni apicali, i ruoli ricoperti negli organi di gestione e controllo delle cooperative. Dal 2005 al 2014 i soci in rosa, nelle imprese di Confcooperative, - continua Gardini - sono salite dal 37 al 41%, ancora piu' significativa la presenza tra gli occupati dove, nello stesso periodo, le donne sono passate dal 57 al 61%. "Numeri che dimostrano l'impegno concreto della cooperazione nella costruzione del cambiamento, in un modello di emporwememt, di crescita e sviluppo, per una societa' realmente inclusiva. Se le cooperative riescono a creare sviluppo e occupazione, e ci sono riuscite anche nella crisi, crediamo che anche in altri settori - conclude Gardini -sia possibile dare vita a una nuova prospettiva di partecipazione femminile al lavoro favorendone i processi di carriera".

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