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Costume
Enpa 2016, la campagna per le adozioni dei "trovatelli". E Alberto Sordi...

Di Grigore Scutari

È il noto giornalista, autore e conduttore radiotelevisivo Igor Righetti, da sempre impegnato a difendere i diritti degli animali e a denunciare nei suoi programmi radiotelevisivi soprusi e maltrattamenti compiuti contro di essi, il testimonial della campagna 2016 promossa dall’Ente nazionale protezione animali per incentivare le adozioni degli animali senza famiglia. Lo spot, realizzato da Michele Gualano e Andrea Falconi, per le radio, le tv e il web, dura 30 secondi e sarà trasmesso dalla prossima settimana. È prevista anche una pagina per la carta stampata.

Igor Righetti, docente universitario di comunicazione, è nipote del grande attore e regista Alberto Sordi, da parte della madre Maria Righetti, e per questo spot, di cui è stato il copywriter, ha voluto svelare il grande amore del suo illustre zio per gli animali. «Mio zio - racconta Igor Righetti con il suo immancabile bassotto Byron - amava gli animali tanto quanto gli esseri umani. Alberto ha avuto 18 cani, riposano tutti nel giardino che tanta felicità aveva loro dato; su ogni sepoltura, piantava delle rose a memoria di quelli che lui definiva amici veri e compagni fedeli. Albertone diffidava di tutti coloro che maltrattano gli animali perché, diceva, che non avrebbero esitato a fare lo stesso verso i propri simili». Di grande effetto il playoff, sempre creato da Righetti, che chiude lo spot: “Aiutiamo gli animali che nella loro vita hanno incontrato solo bastardi a trovare un umano di razza!”.

La sensibilità animalista del grande Alberto Sordi è, forse, uno dei lati meno conosciuti del suo carattere. «Del resto - prosegue Righetti - è sempre stata nota a tutti l'estrema riservatezza di mio zio, della quale aveva fatto una ragione di vita.  Della sua vita privata il pubblico non sa quasi nulla perché non ha mai parlato né dei suoi amori né della tanta beneficenza che ha fatto. Neppure con i giornalisti accreditati, né con i suoi collaboratori o con il suo personale dipendente si lasciava andare a confidenze personali. Ne parlava soltanto con i suoi familiari e con i suoi parenti più stretti che aveva frequentato fin dall’infanzia assieme ai suoi genitori e che gli erano stati vicini nei momenti difficili della sua carriera soprattutto dopo che, a 20 anni, perse il padre Pietro. Ho sempre condiviso il pensiero di Albertone nei confronti degli animali tanto da volerlo far conoscere a tutti: chi è crudele verso gli animali lo è anche nei confronti dei propri simili”.

Igor Righetti aggiunge altri aneddoti: «Da bambino Alberto aveva adottato un gatto randagio che aveva chiamato Mimmino, molto legato a suo padre Pietro tanto da attenderlo alla fermata del tram quando era di ritorno dal teatro dell’Opera dove lavorava. In un’altra occasione, Alberto trovò fuori dalla sua villa un cucciolo di pastore maremmano abbandonato che adottò e chiamò Lillo. Diventò ‘er cocco de casa’ come raccontò alla sua biografa Maria Antonietta Schiavina. I 18 cani di tutte le razze che ha avuto Alberto, anche 2 o 3 contemporaneamente, li teneva in casa: dormivano sui letti e facevano vita di famiglia. Tra Alberto e i cani c’era un rapporto di piena libertà e rispetto tanto è vero che lui li definiva ‘persone’.‘Qualcuno - diceva Albertone - potrà accusarmi di esagerare ma, secondo me, gli atti d’affetto verso gli animali non sono mai esagerati, mentre lo sono le violenze a cui l’uomo quotidianamente li sottopone solo per il gusto di far loro del male’. Alberto ammirava molto persone come Brigitte Bardot e Lea Massari che, affermava, ‘dedicano la loro vita alla salvaguardia degli animali e, faticosamente, portano avanti le loro battaglie contro troppa gente che invece è indifferente e le considera solo delle fanatiche’”.

«Ringrazio di cuore Igor Righetti -  ha dichiarato Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa - per lo straordinario sostegno che ha dato e sta dando alla nostra associazione. D'altro canto Igor viene da una famiglia di lunga tradizione e sensibilità animalista: non solo il grande Alberto Sordi, ma sua madre Vittoria, a lungo presidente della sezione Enpa di Grosseto e suo fratello Valter, che militò tra le nostre Guardie Zoofile. Insomma, ‘Il ComuniCattivo’ è la persona giusta per veicolare un messaggio di amore e di rispetto per agli animali».

Conclude Righetti: “Mi fa molto piacere dare il mio piccolo contributo a questa importante campagna di sensibilizzazione di Enpa, la più antica e importante associazione protezionistica d'Italia fondata da Giuseppe Garibaldi nel 1871, un Ente morale dal 1979, apartitico, senza fini di lucro e che non riceve finanziamenti governativi, ma che opera solo grazie all’aiuto di chi condivide le sue finalità. Ente nel quale sono impegnato come volontario nei canili fin da adolescente in quanto l’amore verso gli animali è ereditario. Purtroppo sono proprio molti di noi cosiddetti umani che si sentono superiori a infliggere agli animali sofferenze e a privarli della loro gioia. Scarichiamo su di loro anche le nostre nevrosi tanto da doverli poi mandare dallo psicologo.Gli animali non provano piacere a dare dolore, non hanno secondi fini e non ci tradiscono mai. Come diceva il Mahatma Gandhi ‘Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali’. Proprio per questo ammiro molto le battaglie di civiltà e di diritti portate avanti da Enpa e dalla sua presidente Carla Rocchi. Nei miei programmi radiotelevisivi come ‘Il ComuniCattivo” su Rai Radio 1 e su RaiDue mi sono sempre occupato di sensibilizzare il Paese e i nostri amministratori nei confronti di questi temi denunciando più volte ingiustizie e soprusi perpetrati ai danni degli animali. Viviamo in una società sempre più incattivita, anaffettiva, dove si sta perdendo il rispetto del valore della vita di qualunque essere vivente ma siamo sempre più soli: nei canili ci sono tanti amici a quattro zampe che aspettano soltanto di poter donare il loro amore e il loro affetto in modo incondizionato”. 

 

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