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Costume
Fedez e Chiara Ferragni rinunciano ai soldi del Qatar, il rapper spiega perché
Chiara Ferragni e Fedez (Lapresse)

Fedez, nella diretta Instagram, ha parlato anche degli influencer che invece sono andati in Qatar

"Io e mia moglie abbiamo detto no". Con queste parole il rapper Fedez ha introdotto in una diretta Instagram un tema molto "caldo" in questi giorni, il Qatar-Gate. Nella diretta, Fedez ha spiegato ai suoi follower perchè lui e la moglie Chiara Ferragni hanno scelto di non promuovere in nessun modo i mondiali di calcio in Qatar.

In realtà, il loro no è stato detto molto prima che scoppiasse il cosiddetto Qatar-Gate, l'inchiesta del Parlamento europeo su alcuni membri parlamentari di primo piano che avrebbero ricevuto tangenti per sostenere il Qatar e il Marocco. 

I mondiali in Qatar hanno sollevato moltissime polemiche: dalle condizioni di lavoro e dalle morti degli operai che hanno costruito gli stadi e gli alloggi, passando per il regime qatarino che viola ripetutamente i diritti umani, fino ad arrivare appunto alle tangenti per parlare bene del Qatar negli altri Paesi.

Molti si sono schierati apertamente contro la manifestazione sportiva e l'emirato, come Dua Lipa e Rod Stewart e altri invece sono andati in Qatar per sponsorizzare l'evento, come David Beckham, fortemente criticato in Inghilterra. Tra i vip contattati per promuovere attraverso i social i Mondiali e il paese ospitante anche i Ferragnez, che però hanno detto no. 

Durante la diretta Instagram, Fedez ha rccontato di essere stato contattato per sponsorizzare il Mondiale e le bellezze dello stato del Medio Oriente. Il rapper ha spiegato di aver rifiutato e che la decisione è stata presa insieme alla moglie Chiara Ferragni: "Ci avrebbero pagato per andare in Qatar ma abbiamo detto di no", ha spiegato il giudice di X Factor e poi ha commentto gli influencer che invece ci sono andati, ma senza fare nomi: "Vedere fashion icon lì mi mette un po' tristezza", ha detto.

"Si parla tanto di diritti e poi, anche brand italiani che si sono esposti, non ha senso vederli lì. Non ha molto senso secondo me".

Le organizzazioni internazionali hanno più volte denunciato lo stato dei diritti umani in Qatar, un paese dove l'omosessualità è punita con la reclusione e, in certi casi, con la pena di morte, dove i lavoratori stranieri vivono e lavorano in condizioni precarie: secondo un'inchiesta del Guardian sarebbero morti più di 6.500 lavoratori migranti provenienti da Bangladesh, India, Pakistan, Sri Lanka. 

 

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Tags:
chiara ferragnifedezferragnezqatarqatar-gate





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