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Costume
Natale, che spreco. 23 euro a famiglia dalla tavola alla spazzatura
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Per panettoni e dolci la spesa supera i 500 milioni di euro. Ma il 20% di quanto acquistato finisce nella spazzatura: 23 euro a famiglia la quota media di spreco alimentare

2,8 miliardi di euro di alimenti e bevande varie finiranno sulle tavole degli italiani durante il classico pranzo e cenone di Natale. Lo afferma il Codacons, che sottolinea come le famiglie quest’anno non intendano rinunciare ad imbandire la tavola con i prodotti alimentari tipici delle feste. “Il settore alimentare si conferma il re indiscusso del Natale – spiega il presidente Carlo Rienzi – e non subirà alcun taglio di spesa da parte dei consumatori i quali, se risparmiano su regali e addobbi, non faranno di certo mancare pesce, dolci e spumante durante il classico pranzo e cenone natalizio”. In base ai numeri forniti dal Codacons, la spesa complessiva per cibi e alimenti di pranzo e cena di Natale raggiungerà quest’anno quota 2,8 miliardi di euro: 1 miliardo di euro sarà la fetta di spesa destinata a carne e pesce; poco più di 500 milioni di euro andranno per l’acquisto di panettoni e dolciumi vari; sale invece a 550 milioni la quota di spesa destinata a spumanti, vini e bevande varie. “Come ogni anno, però, il rischio concreto è rappresentato dallo spreco – afferma Rienzi – Stimiamo che circa il 20% di cibi e bevande acquistati durante l’intero periodo di festività finirà nella spazzatura, con una quota media di spreco alimentare pari a 23 euro a famiglia”

Natale, la top ten degli acquisti di cibo e vino

Con le festivita' alle porte i preparativi per le tavole di rito sono ormai iniziati. Gli italiani, anche quest'anno, non rinunceranno ai cibi della tradizione e riempiranno il carrello della spesa. Forse anche troppo. "In pochi giorni potrebbero andare persi circa 230 milioni di euro". La stima e' della Cia-Agricoltori Italiani, che calcola in un +9% il valore del cibo in surplus che verra' acquistato negli ultimi giorni di dicembre. Ma, come spiega l'organizzazione, basterebbe "scrivere una lista accurata dei beni alimentari prima di recarsi nei punti vendita per evitare di ritrovarsi nelle buste cibi che non verranno poi utilizzati". In dieci giorni di festa le famiglie italiane spenderanno in media per la tavola una cifra intorno ai 300 euro, con una movimentazione complessiva pari a 3 miliardi di euro circa. "Basterebbe - aggiunge la Cia - che ogni famiglia acquistasse almeno un prodotto enogastronomico proveniente della aree terremotate dell'Appennino centrale per dare un'iniezione di fiducia alle aziende colpite dalla tragedia del sisma". Sul podio degli acquisti "top" i dolci a partire da pandoro e panettone, carne e pesce per il 24 e tanto spumante per i brindisi. Bene anche leguminose, spinte dalla tradizione delle lenticchie per l'ultimo dell'anno. Tornando ai macro numeri, in tutto il mese di dicembre gli italiani sborseranno per la spesa alimentare oltre 15,3 miliardi, di cui 1,3 miliardi di euro in cibi che non verranno consumati. Nonostante i miglioramenti registrati negli ultimi anni sul fronte degli sprechi e il varo di una legge ad hoc per contenerne gli effetti, la strada virtuosa "anti-spreco" e' ancora lunga.  

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