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Costume
No sale e tabacco. Sì cioccolato, alghe e... 10 regole anti-cancro

Di Cristina Piloto, nutrizionista

Come afferma il dr Franco Berrino, medico, patologo, epidemiologo, già direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva dell’istituto Nazionale dei tumori di Milano, la via della prevenzione nei confronti di svariati tipi di patologie (tumorali, cardiovascolari, infiammatorie) deve risiedere primariamente nella giusta alimentazione e corretta qualità della vita.

I medici oggi sono ricchissimi di conoscenze biologiche e farmacologiche, ma paradossalmente sembrano sapere meno di nutrizione. Molte convinzioni da cui derivano poi le loro prescrizioni dietetiche non sono che pregiudizi, derivanti da una visione molto superficiale della composizione chimica degli alimenti. Ad esempio la classica raccomandazione di mangiare latticini per prevenire l’osteoporosi in menopausa. Il latte e i formaggi sono cibi ricchissimi in calcio, è vero, ma sono anche una fonte enorme di proteine animali, che tendono ad acidificare il sangue (più di quelle vegetali), promuovendo così la liberazione da parte dell’osso di sali basici del calcio per riequilibrare il pH sanguigno. Non esiste un solo studio che abbia documentato che una dieta ricca di latticini sia utile a prevenire le fratture osteoporotiche (Berrino, Il cibo dell’uomo).

Sulla questione delle proteine animali e di come un consumo eccessivo possa provocare molteplici  patologie è stato pubblicato un libro chiamato “The China Study”, in cui l’autore T. Colin Campbell identifica alcune "malattie dell'abbondanza" (infarto, ictus, ipertensione, cancro della mammella, della prostata e del polmone, diabete e osteoporosi) legate ai comportamenti individuali e in particolare all'alimentazione. Sotto accusa sono principalmente la carne, i latticini e i grassi di origine animale. Questi dati non sono una vera novità e sono stati confermati anche da altri studi, come lo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition) in Europa. Tale progetto è stato, fino a poco tempo fa, il più grande studio prospettico con banca di campioni di sangue intrapreso nel mondo, ed ha analizzato il rapporto tra decine di alimenti e sostanze nutritive con molti tipi di tumore ed altre malattie. Alcuni cibi sono stati significativamente associati ad un aumentato rischio di cancro (ad esempio chi ha un consumo elevato di alcol ha un rischio maggiore di sviluppare un carcinoma delle vie aero-digestive superiori, un eccesso di carni conservate e rosse  porta ad un’aumentata incidenza dei tumori dell’esofago, dello stomaco e del colon-retto). Ci sono invece alimenti legati ad un ridotto rischio di cancro, come la frutta e la verdura, le fibre vegetali, i flavonoidi (contenuti in cibi come agrumi, mele, albicocche, broccoli, cipolle, tè verde, cioccolato fondente), senza dimenticare una corretta adesione alla dieta mediterranea e alle raccomandazioni del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCFR), che qui riporto:

1. -mantenersi snelli tutta la vita.

2. -mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni.

3. -limitare il consumo di alimenti ad alta densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate.

4. -basare la propria alimentazione su cibi prevalentemente di origine vegetale, con cereali non industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto ed un’ampia varietà di verdure non amidacee e di frutta.

5. -limitare il consumo di carni rosse ed evitare le carni conservate.

6 -limitare il consumo di bevande alcoliche.

7. -limitare il consumo di sale (non più di 5 g al giorno) e di cibi conservati sotto sale. Evitare cibi contaminati da muffe.

8. -Assicurarsi un apporto sufficiente di tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo.

9. -Non fare uso di tabacco.

Coniugare quindi le moderne conoscenze scientifiche ad antiche saggezze significa utilizzare il cibo non solo come mezzo di sopravvivenza bensì come strumento di prevenzione e cura di molte patologie. Molti cibi infatti, non solo aiutano a prevenire determinate malattie, ma possono ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti medici, aiutando anche a controllare il dolore e le complicazioni.

10. Utilissimi sono gli alimenti antinfiammatori, come il riso integrale, i grassi di tipo omega-3 contenuti nel pesce, soprattutto azzurro, e nei semi di lino, la curcuma, le cipolle, specie le rosse, ricche in quercetina, che è un antistaminico naturale, i mirtilli e altri frutti di bosco che contengono antocianine, i semi e il succo di melagrana. La zuppa di miso, assieme alla crema di riso integrale, è molto indicata per alleviare le infiammazioni del tubo digerente (causate anche da chemio- e radio terapia). L’alga wakame, che si utilizza per fare il brodo, contiene mucillagini lenitive per l’intestino infiammato.

Importanti sono anche quei cibi che aiutano, nell’ambito di una dieta equilibrata, a diminuire il rischio di patologie cardiovascolari. Alcuni funghi, come lo shiitake, con cui il nostro fungo orecchione ha molte proprietà in comune, sono fonti di importanti sostanze protettive, in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue, oltre a contenere numerose vitamine tra cui l’ergosterolo, precursore della vitamina D.

Alcune alghe, oltre ad essere ottimi integratori di vitamine e minerali, facilitano l’eliminazione di sostanze tossiche e in particolare dei metalli pesanti (come piombo, mercurio e cadmio).

Questi sono solo degli esempi di come l’alimentazione possa incidere fortemente sulla qualità della vita, aiutando a curare piccoli disturbi ma anche ad alleviare problemi più importanti, favorendo la guarigione e prevenendo eventuali recidive.

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