ANBI, inaugurata a Roma la prima giornata dell’Assemblea 2025 “Serve acqua per coltivare la Pace” - Affaritaliani.it

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ANBI, inaugurata a Roma la prima giornata dell’Assemblea 2025 “Serve acqua per coltivare la Pace”

Vincenzi (ANBI): “Fondamentale rimettere l’acqua al centro delle politiche nazionali ed europee, soprattutto ora che si decide la futura programmazione finanziaria"

di Federica Toscano

ANBI, al via l’edizione 2025 dell’Assemblea “Serve acqua per coltivare la Pace”: al centro acqua e coesione per la sicurezza e lo sviluppo dei territori

Si è aperta oggi a Roma, presso il Carpegna Palace Hotel, la prima giornata dell’Assemblea annuale dell’ANBI, dedicata quest’anno al tema “Serve acqua per coltivare la Pace”. L’incontro ha riunito esponenti del Governo, del Parlamento, del mondo accademico e delle principali organizzazioni agricole e imprenditoriali, in dialogo con i rappresentanti della società civile e, in particolare, con i delegati dei Consorzi di bonifica e irrigazione operanti in tutta Italia. Al centro del confronto, l’acqua non solo come risorsa strategica in un contesto di crescente emergenza climatica, ma anche come fattore di coesione sociale e responsabilità collettiva, da affrontare insieme alle istituzioni per cambiare rotta e costruire un futuro più resiliente.

L’Assemblea, si è aperta con i saluti istituzionali del Direttore Generale dell’ANBI Massimo Gargano, l’Assessore ai Lavori Pubblici e Infrastrutture del Comune di Roma Ornella Segnalini e un discorso di Giorgio Bozza, Docente di Facoltà Teologica del Triveneto e Consigliere Ecclesiastico Coldiretti di Padova.

Le conseguenze della crisi climatica sono ormai un problema di giustizia sociale, ambientale, economica, perfino antropologica, perché a sopportare i danni sono le categorie più fragili. Il Piano Bacini Idrici Multifunzionali è una proposta per offrire nuove opportunità alle Aree Interne, che sono parte importante del nostro Paese e non possono essere considerate malati terminali”, ha affermato Massimo Gargano, Direttore Generale dell’ANBI.

Sono intervenuti, tra gli altri autorevoli relatori, Antonio Vincenzi Presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, in rappresentanza di Confagricoltura, Luca Ciriani Ministro per i rapporti con il Parlamento della Repubblica italiana e il Presidente dell’ANBI Francesco Vincenzi.

Antonio Vincenzi, Presidente del Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale, intervenendo per Confagricoltura, ha dichiarato: “L’acqua è un asset strategico che genera il 20% del PIL nazionale, ma l’Italia è tra i Paesi europei più esposti allo stress idrico, con l’80% del territorio a rischio. I cambiamenti climatici stanno già colpendo duramente il settore agricolo, con danni da siccità pari a 8,5 miliardi di euro solo nel 2024. A fronte di un consumo idrico previsto in aumento del 30% entro il 2050, il nostro Paese resta indietro nella capacità di invaso rispetto ad altre nazioni europee. Servono scelte concrete: un piano dell’acqua chiaro e lungimirante, per sostenere un’agricoltura che coinvolge 4 milioni di persone e rappresenta un pilastro dell’economia italiana”.

Il Ministro Luca Ciriani, intervenuto alla prima giornata dell’Assemblea ANBI, ha sottolineato l’importanza strategica della risorsa idrica, definendola sia una ricchezza che un potenziale rischio, da gestire con un approccio trasversale e condiviso tra istituzioni e Consorzi di bonifica. Ha ricordato come il Governo abbia già stanziato quasi due miliardi di euro attraverso il PNRR e altri strumenti finanziari, affidando parte dei progetti proprio ai Consorzi, riconosciuti come attori fondamentali per la prevenzione del dissesto e la sicurezza del territorio.

Il primo problema è riuscire a spendere in tempi celeri le risorse stanziate, grazie ad una rinnovata sintonia fra soggetti decisori ed operativi. In questo”, ha proseguito Ciriani, “i Consorzi di bonifica sono un esempio di efficienza ed a loro dovrebbero essere affidati i lavori per la sicurezza idrogeologica, che non riescono ad essere adeguatamente svolti dai Comuni”.

Il Presidente dell’ANBI Francesco Vincenzi, nel suo intervento ha affermato: “Le condizioni climatiche attuali stanno già producendo effetti preoccupanti e, se non saranno mitigate, avranno conseguenze gravi. Per questo dobbiamo avere il coraggio di proporre soluzioni concrete. Come ANBI e come Consorzi di bonifica, abbiamo dimostrato di essere in grado di dare risposte efficaci, lavorando con le Regioni, i Ministeri e le istituzioni locali, soprattutto nell’ambito del PNRR, dove siamo tra i pochi soggetti che rispettano gli standard di spesa”.

Anche quest’anno partiamo dal titolo ‘L’acqua coltiva la pace’, perché l’acqua oggi non è oggetto di pace, ma di conflitti. È una straordinaria risorsa, ma va gestita in modo corretto. Viviamo in un Paese drammaticamente vulnerabile dal punto di vista meteo-climatico. Come ANBI possiamo dare risposte importanti al Paese come la gestione della risorsa idrica in un contesto di sostenibilità". Vincenzi ha concluso sottolineando che l'Italia, come Paese, non sempre è in grado di semplificare, evidenziando come il 70% dei fondi di coesione disponibili non venga utilizzato. Ha ricordato che l’Italia è un Paese fragile, inserito in un Mediterraneo in crisi, e che questa sfida può essere vinta solo insieme, con resilienza, contrastando lo spopolamento e valorizzando agricoltura e ambiente, poiché l’acqua è anche biodiversità.

Un video-messaggio è arrivato da Osaka, da parte del Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che ha ribadito che la gestione dell’acqua è una priorità strategica per il Governo, fondamentale per le comunità, l’agricoltura, l’energia e la sicurezza del territorio. Ha ricordato gli investimenti già messi in campo, tra cui quasi 4 miliardi di euro per potenziare le infrastrutture idriche e ridurre le perdite, citando in particolare la nuova condotta per Roma e Lazio e il Piano Nazionale di Investimenti Infrastrutturali per la Sicurezza del Settore Idrico, che prevede 418 progetti per un totale di 12 miliardi di euro.

A concludere la prima giornata dell’Assemblea ANBI è stata la presentazione del libro “Il cibo a pezzi: la guerra nel piatto”, un confronto su come le tensioni geopolitiche, i cambiamenti climatici e le dinamiche politiche ed economiche globali stiano influenzando il sistema agroalimentare mondiale. Ne hanno discusso gli autori Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale di Coldiretti, Felice Adinolfi, professore ordinario di Economia Agraria all’Università di Bologna, e Roberto Weber, sondaggista e presidente dell’Istituto Ixè. L’incontro, moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli, ha offerto spunti di riflessione sul valore strategico del cibo e della sovranità alimentare, temi sempre più centrali nel contesto delle sfide ambientali e sociali che attraversano il nostro tempo.

In generale, la posizione dell’ANBI è chiara: esprime forte preoccupazione per l’ipotesi di riduzione dei fondi europei destinati all’agricoltura e alla resilienza idrica, in un contesto segnato da crisi climatica, geopolitica ed economica. L’associazione propone l’istituzione di un Fondo Strategico Europeo per l’Acqua e l’Agricoltura Irrigua e Multifunzionale, ritenuto essenziale per attuare concretamente la European Water Resilience Strategy e garantire sicurezza alimentare, equilibrio territoriale e competitività.

Secondo l'ANBI, servono investimenti strutturali in infrastrutture, tecnologie innovative e pratiche sostenibili, oltre al riconoscimento del valore ambientale e sociale dell’agricoltura irrigua, in particolare nelle aree interne più fragili. Senza un sostegno finanziario adeguato, l’Europa rischia di indebolire la propria capacità produttiva e la coesione tra territori.

L’intervista di Affaritaliani a Francesco Vincenzi, Presidente dell’ANBI

Francesco Vincenzi, Presidente dell’ANBI, a margine della prima giornata dell’Assemblea ANBI 2025, ha dichiarato ai microfoni di Affaritaliani: “Per coltivare la pace, abbiamo bisogno di gestire nel miglior modo possibile una risorsa fondamentale come l’acqua, sempre più messa in discussione dai cambiamenti climatici. È necessario riportare il tema dell’acqua al centro delle politiche nazionali ed europee, soprattutto in un momento cruciale come quello attuale, in cui si sta definendo la futura programmazione finanziaria”.

L’acqua deve rientrare non solo nelle politiche agricole, ma soprattutto in quelle di coesione, perché l’acqua irrigua non serve solo all’agricoltura: è essenziale per l’intero sistema produttivo e per l’ambiente in cui viviamo. Per questo chiediamo con forza l’assegnazione di risorse specifiche per realizzare un piano di laghetti e invasi multifunzionali, strumenti indispensabili per aumentare la resilienza del territorio, garantire sicurezza idraulica di fronte agli eventi estremi e assicurare disponibilità d’acqua per l’agricoltura e la produzione di energia idroelettrica”, ha concluso Vincenzi.