Non solo Alcaraz, Sinner spiazza anche Gianni Morandi dopo la finale: “Ti voglio bene”. VIDEO - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 10:12

Non solo Alcaraz, Sinner spiazza anche Gianni Morandi dopo la finale: “Ti voglio bene”. VIDEO

Il tennista azzurro confessa al cantante di aver ascoltato la sua esibizione prima della finale

La finale di Torino era già uno spettacolo prima ancora di iniziare, un abbraccio collettivo che trasformava l’Inalpi Arena in un’onda azzurra carica di energia. A scaldare il pubblico, Gianni Morandi, chiamato a interpretare un medley dei suoi successi in una serata che sapeva di celebrazione nazionale. E quando il cantante bolognese ha intonato “Uno su mille”, da tempo colonna sonora “non ufficiale” delle imprese di Jannik Sinner, l’arena è esplosa in un coro unico, quasi un rito scaramantico prima dell’ultimo atto.

Il resto è storia: Sinner vince la finale contro Carlos Alcaraz in due set, domina, solleva il trofeo e diventa il più giovane di sempre a conquistare per due anni consecutivi il titolo dei Maestri. Ma il momento più inatteso arriva dopo.

A fine partita, Jannik si avvicina a Morandi per salutarlo. Morandi gli sorride, si congratula, lo abbraccia. Poi, la rivelazione del campione:
«Ti ho ascoltato prima della partita… e mi ha portato fortuna».

Per un attimo, Morandi sembra non crederci davvero. Si ferma, lo guarda negli occhi, sorride come un ragazzo davanti all’idolo di una vita:
«Veramente? Hai ascoltato?»

È un piccolo istante, ma carico di una sincerità che manda in tilt i social. Morandi si lascia andare a una frase spontanea, quasi paterna, che sintetizza l’orgoglio di un Paese intero:
«In Italia ci sono la Ferrari, Armani… e poi ci sei tu. Ti voglio molto bene».

Un abbraccio, una foto scattata dalla moglie del cantante e un retroscena destinato a rimanere nella memoria degli appassionati. Perché oltre ai numeri, ai record, ai trionfi, questo episodio racconta quanto Sinner sia riuscito in qualcosa di unico: diventare un simbolo trasversale, capace di unire sport, musica, pubblico e immaginario pop in un’unica narrazione emotiva.

E se davvero quella canzone gli ha portato fortuna, poco importa. Conta che, per una notte, un’Italia intera si è riconosciuta in quell’abbraccio.