Skipass a prezzi folli: una giornata fino a 86 euro, stagionali a 1.800. La montagna è cosa da ricchi - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 17:06

Skipass a prezzi folli: una giornata fino a 86 euro, stagionali a 1.800. La montagna è cosa da ricchi

Assoutenti denuncia aumenti record: skipass +40% dal 2021, hotel fino a +36% e ristoranti +26%. Ma il caro-neve svuota le piste

di Chiara Feleppa

Skipass a prezzi “folli”: una giornata fino a 86 euro, stagionali a 1.800. In due anni persi 4 milioni di sciatori

La stagione sciistica 2025 si apre sotto il segno dei rincari. Per molti appassionati, la settimana bianca rischia di diventare un ricordo: quest’anno lo skipass giornaliero può arrivare fino a 86 euro, mentre gli abbonamenti stagionali superano i 1.700 euro. È la nuova fotografia della montagna italiana, tratteggiata da un report di Assoutenti che confronta le tariffe dal 2021 a oggi. Il risultato? Una corsa ai rialzi che non sembra intenzionata a fermarsi: +18% solo rispetto allo scorso anno.

Gli incrementi colpiscono in particolare le aree alpine. E non solo anno su anno: dal 2021 i listini degli skipass hanno raggiunto rincari “storici”, in alcuni casi vicini al 40%. Sulle Dolomiti, dove il giornaliero tocca quota 86 euro, gli aumenti dell’ultimo anno sono di +3,6%. A Livigno il giornaliero sale a 72 euro con un +8,3% rispetto al 2024, mentre dal 2021 l’aumento sfiora il +38,5% (da 52 a 72 euro). La Vialattea (Sestriere) registra un +4,8% su base annua e un +30,7% dal 2021. Lo Ski Civetta segna un +4,5% sull’ultimo anno e +34,6% dal 2021. Anche Cervinia cresce del +3,3% sul 2024, Courmayeur del +3%. A La Thuile lo skipass giornaliero costa 58 euro (+3,6% sull’ultimo anno).

Gli abbonamenti stagionali non sono da meno: +3,8% in Valle d’Aosta, +2,6% sulle Dolomiti e al Civetta, +1% a Livigno. Sul fronte dei prezzi assoluti, si passa dai 965 euro di Livigno ai 1.788 euro della formula Valle d’Aosta + Zermatt. Negli impianti dell’Alto Sangro, dove si attende ancora il listino aggiornato, il giornaliero è già passato da 47 a 58 euro tra 2021 e 2024 (+23,4%). Lo stagionale è salito da 580 a 755 euro (+30,1%).

Perché tutto costa di più

Secondo gli operatori, i rincari dipendono da costi energetici, innevamento artificiale, manutenzione degli impianti e inflazione generale. Una narrazione contestata da Assoutenti. "I nuovi rincari appaiono ingiustificati: l’inflazione è sotto controllo e le tariffe energetiche sono tornate normali", afferma il presidente Gabriele Melluso. Ma c'è di più. Il caro-montagna non si ferma agli skipass. Anche tutto ciò che ruota intorno alla settimana bianca è diventato più costoso, come confermano i dati ISTAT. Negli ultimi quattro anni i prezzi degli alberghi e degli alloggi sono saliti del 26% in Valle d’Aosta, del 32,8% nelle località venete e addirittura del 36% in Alto Adige. Non va meglio sul fronte della ristorazione, con aumenti del 15,7% in Valle d’Aosta e del 26% nelle province di Bolzano e Belluno. Persino noleggiare sci e scarponi oggi costa circa il 20% in più rispetto al 2021.

Una somma di rincari che rende il conto finale pesantissimo: per una famiglia di quattro persone, una settimana bianca può facilmente superare i 3.500 euro tra viaggio, alloggio, pasti e attrezzatura.

Gli italiani rinunciano: -4 milioni sulle piste

L'effetto dei rincari non è tardato ad arrivare. Nell’ultima stagione si è registrato un milione di sciatori in meno, mentre il confronto con il 2023 è ancora più netto, con 4 milioni di presenze in meno sulle piste. Un segnale forte, che fotografa un fenomeno in crescita e che potrebbe ridimensionare in modo pesante l’intero comparto del turismo invernale.

Tra rincari diffusi, costi di gestione elevati e inverni sempre più brevi, la montagna italiana rischia di diventare un luogo per pochi. La “settimana bianca”, un tempo appuntamento fisso per molte famiglie, oggi è un’esperienza che in molti sono costretti a mettere da parte. L’idea di una vacanza sulla neve, un tempo accessibile, sta progressivamente trasformandosi in un lusso.