Sant'Andrea sfida i colossi del lusso. Menswear tra alta sartoria e Tom Ford - Affaritaliani.it

Costume

Sant'Andrea sfida i colossi del lusso. Menswear tra alta sartoria e Tom Ford

Monica Camozzi

Saintandrews, Trabaldo Togna lancia il marchio d'eccellenza Sant'Andrea Milano. Tutto italiano

Avete mai provato l’ebbrezza di vedere una giacca sartoriale affiorare dalle mani? Dalle proiezioni ortogonali perfette, dalla geometria plastica dei giri manica, dai tessuti forgiati come collage,  alle ribattiture, alla perfezione delle asole. 
Ecco, a Fano, sede della Saintandrews,  145 persone replicano ogni giorno i gesti di una grande sartoria. Un patrimonio non ancora caduto nelle mani dei francesi o dei coreani, anzi: a tenerselo ben stretto sono una delle più importanti famiglie del biellese e un imprenditore milanese. 

A metterci testa, cuore, esperienza e desiderio di portare sul mercato qualcosa di unico sono due uomini: Pierluigi Canevelli, una vita passata nel settore del M&A, conquistato dalla capacità delle manovalanze e dalla bellezza del made in Italy; e Luca Trabaldo Togna, membro di una delle famiglie storiche del biellese e titolare del famoso lanificio Trabaldo Togna di Prai, azienda che dal 1800 produce tessuti unici per raffinatezza e resa tecnica. Sono rispettivamente amministratore delegato e presidente di Saintandrews, concentrati a portare il loro marchio, Sant’Andrea Milano in un territorio meraviglioso: quello del sartoriale puro  con un guizzo fashion che serpeggia nel fitting, nella ricerca tessile, nell’elaborazione formale che smonta la fissità del classico pur regalandogli la sua eleganza inarrivabile. 

23 ore, il tempo necessario per strutturare una giacca partendo dal cartamodello con perizie di costruzione da vera sartoria: canvas a pezza bagnati e lasciati asciugare, decine di passaggi di disegno e costruzione, fodera forgiata insieme all’esterno: solo per cucire un occhiello servono dai 10 ai 15 minuti. 

Lo showroom che ha appena aperto nel cuore di Milano, in Via Bagutta, raccoglierà il mondo Sant’Andrea in una fucina di eventi destinati a incrociarsi con design e arte, in linea con il senso della bellezza del proprio pubblico elettivo.  

I tessuti rendono Sant’Andrea unica: le bottonature tipiche della seta affiorano da texture color paglierino, burro, in mischia con lana, seta, lino; pied de poule atipici virano sul blu Baltico, caban tecnici sfiorano il carta da zucchero, le camicie di seta con fiori di Clematis occhieggiano da giacche monopetto dal fit che conquisterebbe l’occhio del sarto e quello del giovane newyorkese di base a Manhattan.  I blazer a un petto e mezzo con la tattilità del jersey, i bomberini in suède fitted color ambra, le polo dalla consistenza lucente e l’armatura con microdisegni fatti ad arte: tutto respira la perfezione di una manifattura italiana che ancora (r)esiste. 

“Crediamo fortemente in questo progetto – dichiara Pierluigi Canevelli, che ha rilevato l’azienda gestendo un periodo di crisi recessiva e l’ha portata a performare - chi entra qui percepisce competenza, affezione profonda al proprio lavoro”. 

Da qui escono veri e propri capolavori come gli ensemble di check e fodere paisley commissionati da clienti americani privati, o le giacche con le fodere/quadro ispirate a René Magritte. E poi ci sono i tessuti Estrato, prodotti da Trabaldo Togna: gli unici al mondo ad offrire lane e cashmere elastici al 40% in maniera naturale, senza l’aggiunta di fibre ed elastomeri.