Olimpiadi invernali in Russia, a Sochi è strage di cani randagi
Le autoritò russe non vogliono cani randagi a Sochi in occasione delleOlimpiadi, perché li considerano un danno all'immagine. Quindi, per risolvere il problema, hanno ordinato che il numero degli animali uccisi sia intensificato. In città ci sono 2mila gatti e cani randagi. Alle aziende partecipanti è stato richiesto di organizzare squadre che operino dalle 5 alle 8 della mattina per "disporre" di 2.028 cani e gatti, offrendo in cambio 1,7 milioni di rubli (oltre 40mila euro). Un portavoce del municipio di Sochi ha assicurato che la campagna non nasce dalla crudeltà ma da motivi igienici e di sicurezza, visto che i randagi "a volte attaccano i bambini e spesso sono animali malati che portano infezioni". Lo sterminio dei randagi ha un precedente in Ucraina, dove in vista degli europei di calcio del 2012 fu avviata silenziosamente una campagna per abbattere i cani randagi, denunciate dalle organizzazioni animaliste.
Basya Services, la compagnia incaricata da anni di catturare e uccidere gli animali nell'area ha spiegato di aver ricevuto istruzioni in proposito dalle autorità. A riferirlo è il direttore Alexei Sorokin: "Un cane è entrato nel Fisht Stadium e l'abbiamo portato via. Dio vieta che qualcosa del genere accada alla cerimonia di apertura, sarebbe una disgrazia per tutto il Paese".
Sergei Krivonosov, deputato della regione di Krasnodar, si è espresso a favore della strage di cani, definendola "una responsabilità nei confronti della comunità internazionale: la loro eliminazione è il modo più veloce per risolvere questo problema". Ha ammesso, tuttavia, che "non sia il modo più umano" di gestire la situazione, perché le autorità dovrebbero promuovere la realizzazione di rifugi per gli animali".