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Afragola, il regno del disagio infinito

Come ha fatto a insegnare per 40 anni nelle nostre scuole il professore che ha insultato la figlia della presidente del Consiglio augurandole di far la fine della ragazza uccisa ad Afragola? Commento

di Fabio Massa

Afragola, il regno del disagio infinito

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A volte mi chiedo perché persone con un livello culturale infimo possono aver avuto accesso a un sistema decisivo come quello scolastico. Parliamo del professore che ha insultato la figlia della presidente del Consiglio augurandole di far la fine della ragazza uccisa ad Afragola

Piccolo riassunto per agevolare il ragionamento. Il prof in questione appena dopo il post, che era comunque l’ultimo di una lunga serie di insulti, si fa intervistare quando qualunque persona normale avrebbe capito che l’unica cosa da fare era scrivere un messaggio di scuse e sparire. Ma invece no: si fa intervistare, e dice in un italiano che definire stentato è poco che si scusa, si scusa, si scusa. E che comunque il post non l’ha scritto lui, ma l’intelligenza artificiale. Quindi c’è un tizio che insegna ai ragazzi che chiede all’intelligenza artificiale di elaborare un insulto contro la Meloni e poi lo posta senza neppure averlo valutato. Ottimo. Ovviamente peraltro il prof mente: l’intelligenza artificiale non si presta a insultare. Non è così stupida. Provate a farlo e vedrete. 

Come può quel professore avere insegnato per 40 anni?

Sempre nella stessa intervista dice di essere vicino alla pensione, e che ha paura di essere licenziato. Ma sbaglia: manco per cose gravi come queste si viene licenziati nel sistema pubblico. Infatti la pena può essere, ad oggi, una sospensione. Passano 24 ore e i giornali pubblicano la notizia che il prof ha tentato il suicidio. Pillole. Un dramma. Quando qualcuno prova a levarsi la vita è sempre una tragedia. Ma ancora una volta il prof rilascia una intervista mentre gli stanno facendo la lavanda gastrica (ma come fa?) dicendo che spera che non lo salvino. Intanto l’intera vicenda attira un’altra folla di disagiati che lo insultano, gli augurano di morire eccetera eccetera. Perché per un disagiato ce ne sono almeno altri due ugualmente disagiati ma di segno opposto. L’unica domanda - in tutto questo degrado - è come faccia un tipo del genere ad essere da 40 anni nel sistema scolastico. 

I social come le armi: serve un esame per accedervi

A completare il quadro edificante c’è la madre della 14enne che promuove l’attività commerciale di un venditore di hot dog e tiktoker, a pochi giorni dalla perdita della figlia. E via, di disagio in disagio, verso il declino più assoluto. Forse per dare l’accesso ai social ci vuole un esame psicofisico, come per l’acquisto delle armi da fuoco. In fondo, è esattamente quello che sono.