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Attentati sventati a Viterbo e a Papa Francesco, c'è una connessione che inquieta
Gli arresti di ieri potrebbero rivelarsi decisivi per capire chi ci sia dietro a tutto questo

Papa Francesco
Attentati sventati, la pista che porta all'Isis e che collega i casi di Trieste e Viterbo
Solo sei giorni fa si era scoperto che Papa Francesco era finito nel mirino di un attacco terroristico. I fatti risalgono al 7 luglio 2024, in occasione di una visita del Pontefice a Trieste. Tutto è venuto alla luce in seguito a un arresto effettuato nei giorni scorsi in Olanda, quando un uomo è stato fermato. Il 46enne cittadino turco sarebbe collegato a una pistola infilata all'interno di un trolley trovato nei pressi della stazione a Trieste poco prima della visita del Papa. Elemento mai emerso. Secondo quanto si apprende da fonti investigative, il presunto attentatore del Papa, che ora si trova in carcere a Trieste, apparterrebbe a una cellula turca terroristica legata all'Isis.
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Già questo episodio è inquietante, ma ieri c'è stato un nuovo attentato sventato a Viterbo e la polizia ha detto che si tratta di una cellula turca legata all'Isis, stesso commando del precedente attentato al Papa? Le indagini sono in corso e non ci si può esporre. Ma due episodi così simili creano inevitabile apprensione, è tornato l'incubo terrorismo in Italia? Quello che si sa è solo che ci sono stati due attentati sventati con dietro forse lo stesso gruppo armato. Il secondo episodio, come detto, è avvenuto ieri in occasione della festa di Santa Rosa a Viterbo.
La polizia ha sventato un attacco terroristico. Avevano armi cariche pronte a sparare e un piano criminale meticolosamente studiato. Nel pieno dei festeggiamenti per il Trasporto della Santa, due uomini di origine turca sono stati fermati dalla Squadra Mobile, salvando così la città da quello che avrebbe potuto essere un attentato devastante. "L'obiettivo era sparare sulla folla", ha svelato la polizia. Gli agenti hanno fatto irruzione in un B&B di via di Santa Rosa. Nella salita che arriva esattamente al punto finale del Trasporto. Era qui che i turchi sia erano nascosti probabilmente per pianificare l’attentato.
Nel corso della perquisizione sono state sequestrate una mitragliatrice e due pistole, tutte cariche e pronte all’uso. Il comando era composto da tre persone, due fermate all’interno della stanza, uno sarebbe riuscito a dileguarsi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Ora dalle eventuali rivelazioni degli arrestati, l'uomo legato alla pistola nel trolley a Trieste e i due fermati ieri a Viterbo, si potrà capire meglio se i due episodi siano effettivamente collegati e se dietro ci sia qualcosa di più grande. Sono tre gli indizi di solito a fare una prova, ma già due inquietano.