Berlusconi, il giallo dell'orologio Luigi XVI rubato. Lo aveva lui ad Arcore
Le autorità francesi hanno tentato invano di recuperarlo. Era sparito nel 1991. Ora l'appello ai figli: "Restituitelo"
Berlusconi, non solo "croste": ad Arcore un oggetto di grandissimo valore e con una storia incredibile
Torna d'attualità la famosa collezione d'arte di Silvio Berlusconi, 2500 quadri comprati dal Cavaliere e custoditi in un hangar, di cui i figli cercano in qualche modo di liberarsene, perché molte di queste opere vengono definite "croste", vale a dire di scarso valore. Ma a sorpresa, si è è scoperto che invece ad Arcore c'è un oggetto che di valore ne ha molto. Si tratta - si legge su Il Fatto Quotidiano - di un prezioso orologio Luigi XVI che il fondatore di Forza Italia comprò nel 1995: ma che è risultato rubato in Francia, tanto che il capo delle operazioni dell'Ocbc (Office central de lutte contre le trafic des biens culturels) volò a Milano cercando di recuperarlo. Invano. La storia è raccontata da un autorevole giornalista francese, Vincent Noce, su La Gazette Drouot, uno storico settimanale che si occupa di mercato d’arte.
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La notte tra il 28 e il 29 maggio 1991, - prosegue Il Fatto - ladri specializzati penetrarono nel castello di Bouges, nei pressi di Châteauroux, nel centro della Francia, e portarono via l’orologio. Nel 1995 venne acquistato misteriosamente tramite un giro di rivenditori da Berlusconi per 700 mila franchi francesi. Dopo il furto, si era subito messo in moto Bernard Darties, gran cacciatore di opere rubate dell’Ocbc, la struttura della polizia francese che si occupa di beni culturali. Aveva ricostruito il viaggio segreto dell’orologio dalla Francia al Belgio, dalla Germania alla Svizzera, fino all'approdo in Italia.
Darties arriva a Milano e, assistito dai carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico, interroga Berlusconi e gli chiede la restituzione dell’orologio. Ma l’ex presidente del Consiglio gli risponde che avrebbe ridato il prezioso oggetto alla Francia solo se rimborsato del prezzo che in buona fede aveva pagato al gallerista svizzero Oggi Vincent Noce prova a lanciare un appello alla famiglia: “Sarebbe un onore per i Berlusconi restituire alla Francia questo orologio, dimostrerebbero che la parola onore ha ancora un significato nella loro famiglia”.
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