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Cronache
Bollo auto, in aumento i casi di esenzione totale o parziale

Bollo auto, in aumento i casi di esenzione totale o parziale

Il bollo auto è una delle imposte assolutamente meno vista di buon occhio dagli italiani. Ci sono, però, diversi casi in cui è possibile non pagare totalmente, o parzialmente la tassa, infatti esistono motivi di esenzione sia nazionali che regionali. In questi ultimi casi dipende, soprattutto, dall'auto acqusitata o utilizzata e sono in crescita soprattutto per favorire il ricambio del veicolo verso modelli meno inquinanti.

La regola di base è una sola ed è solare: devono pagare il bollo auto 2018 tutti i proprietari di una vettura, anche qualora il veicolo non venga utilizzato. La somma da pagare varia in base alla potenza del veicolo, alla regione di residenza e all’età del proprietario.

Ecco tutti i casi di esenzione dal bollo auto

Sono previste esenzioni per disabili, invalidi (con la precisazione: “è invalido con grave limitazione della capacità di deambulazione o da pluriamputazioni” - art. 30 comma 7 della legge 388/2000), per auto ibride, per auto elettriche, per auto alimentate esclusivamente da gpl o da metano. Nello specifico, poi, non è previsto il pagamento del bollo se il veicolo è intestato ad una persona disabile o ad una persona che ha fisicamente a carico un disabile grave (sordomuto, disabile psichico con indennità di accompagnamento, disabile motorio con adattamento del veicolo). L’esenzione dal bollo auto è valida per un solo veicolo, infatti bisogna indicarne la relativa targa. Esenti anche i veicoli storici ultratrentennali ad uso proprio o promiscuo, i mezzi intestati alle Onlus, le ambulanze e i veicoli utilizzati per il trasporto di organi o sangue.

Parziali esenzioni in Puglia, Toscana e Trento per chi acquista vetture o le trasforma in gpl o metano. 5 anni di esenzione totale in Campania per le vetture elettriche. In Lombardia si paga metà del bollo solo se si è in possesso di veicoli plug-in. Nel Lazio 3 anni di totale esenzione per le auto ibride, elettriche-idrogeno e elettriche-benzina.

Nei prossimi anni ci saranno possibili modifiche a livello europeo

Il governo italiano vuole ridurre le emissioni, prevedendo imposte più alte per i veicoli maggiormente inquinanti. L’Europa ha intenzione di uniformare le regole per tutti i Paesi. Insieme, governo italiano ed Europa, potrebbero arrivare ad una tassa legata solo ed esclusivamente al possesso. Una spinta in questo senso potrebbe arrivare sia nel segno del rispetto ambientale, sia nel premio conferito a chi non commette infrazioni. Già nel contratto fra M5S e Lega si legge come il Piano nazionale infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica debba divenire uno strumento dinamico in grado di intercettare e risolvere in tempi rapidi le problematiche relative a eventuali carenze infrastrutturali, sia a livello nazionale sia locale, per contribuire allo sviluppo della mobilità elettrica.

In Italia l’imposta del bollo si calcola in base alla potenza del veicolo, la somma da pagare a livello europeo è legata ai km percorsi. La volontà della commissione Trasporti del Parlamento europeo è di legare un po' meno il bollo auto al possesso e un po' più al suo concreto uso, mentre l'altro parametro che inciderà nella formazione della somma da pagare sarà il livello di inquinamento ambientale prodotto della vettura. Probabilmente il bollo auto europeo sarà possibile entro alcuni anni. L'intenzione della commissione Trasporti del Parlamento europeo è di introdurlo nel 2023, con una sperimentazione iniziale sui mezzi pesanti e su quelli di peso superiore alle 2,4 tonnellate, ma occorrerà aspettare il 2026 per l’introduzione definitiva.

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