Camorra, aste immobiliari truccate e voto di scambio: 20 indagati - Affaritaliani.it

Cronache

Camorra, aste immobiliari truccate e voto di scambio: 20 indagati

Gli ultimi 5 anni ad Avellino sarebbero stati condizionati da una cupola politico mafiosa, dove spiccavano le famiglie Forte e Aprile e il nuovo Clan Partenio

Le aste immobiliari giudiziarie pilotate per favorire sempre lo stesso gruppo imprenditoriale, il consiglio comunale di Avellino "viziato" dalla presenza di consiglieri eletti grazie ad accordi con un clan camorristico e poi il mercato della droga, il racket delle estorsioni, l'usura e una serie di attentati: per la Direzione distrettuale Antimafia di Napoli gli ultimi cinque anni ad Avellino sarebbero stati condizionati da una cupola politico mafiosa, dove spiccavano le famiglie Forte e Aprile per la capacità imprenditoriale e il Nuovo Clan Partenio per il potere di condizionamento di numerose attività. 

Sono una ventina le richieste di rinvio a giudizio sulle quali il gip del tribunale di Napoli dovrà pronunciarsi il 30 giugno prossimo. Tra gli indagati anche il figlio del boss al 41 bis Amedeo Genovese, Damiano, eletto consigliere comunale nella lista della Lega, poi allontanato dal partito, e il candidato sindaco del centrodestra nel 2018 Sabino Morano, il capo del Nuovo Clan Partenio Nicola Galdieri e l'imprenditrice immobiliare Livia Forte, che ultimamente ha reso dichiarazioni che coinvolgerebbero anche ex amministratori comunali di Avellino. L'indagine nel novembre scorso portò a una quindicina di misure cautelari, non soltanto personali, con gli arresti dei vertici dell'organizzazione, ma anche con il sequestro di beni per oltre 6 milioni di euro.