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Cronache
L'avvocato di Bossetti ad affaritaliani.it: "Il caso Yara può riaprirsi"
Da Facebook

Il processo a Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, potrebbe riaprirsi. 

Tutto dipende dalla possibilità di esaminare i reperti da parte della difesa ma soprattutto dal loro stato di conservazione. Questa è l'ultima speranza per il muratore di Mapello. Negli scorsi giorni la ministra della Giustizia Marta Cartabia, in seguito all’istanza al Csm degli avvocati di Bossetti, ha inviato a Bergamo degli ispettori, con il mandato di verificare come sia stato conservato il Dna di “ignoto 1”, che da tempo il muratore chiede che sia riesaminato. Il grande dubbio riguarda appunto le modalità di conservazione: senza un contenitore refrigerato a -23°, il campione si decompone. Sarebbe gravissimo se le cose fossero davvero andate così, ma questo, appunto, è in fase di accertamento. Affaritaliani.it ha intervistato l'avvocato Claudio Salvagni, legale di Bossetti.

 

Avvocato Salvagni alla luce delle notizie degli ultimi giorni sulle indagini degli ispettori del ministero quali sono le novità?
La cosa è molto semplice. Noi siamo stati autorizzati nel novembre 2019, quindi a processo finito e già in esecuzione, ad effettuare le analisi sui reperti. Analisi che non sono mai state autorizzate durante il processo. Abbiamo sempre chiesto una perizia ma, come detto, non è mai stata concessa. Poi quando abbiamo chiesto le modalità operative per l'effettuazione di questi esami ci hanno detto che la nostra domanda era inammissibile. Allora ci siamo rivolti alla Cassazione che ci ha dato ragione. Nel frattempo, visto che i mesi passavano, abbiamo chiesto di sapere come venivano conservati i reperti. Perché è l'unica possibilità di difesa che ha Massimo Bossetti. Non sapendo come venivano conservati, in quanto il presidente del tribunale ci aveva detto che lui non ci avrebbe risposto, allora abbiamo mandato una comunicazione al Ministero della Giustizia, chiedendo di accertarsi di questo fatto. Purtroppo più di così non so cosa dire. A me non è stato comunicato dell'eventuale ispezione o di qualcosa di simile. Però, prendo atto che se davvero c'è o c'è stata, spero che ci sia stato un accertamento sulla corretta conservazione dei reperti.

Dunque, per quanto riguarda la corretta conservazione dei reperti, nodo chiave della vicenda, c'è da capire se il luogo dove sono stati tenuti è idoneo a farlo.
Infatti. Io ho chiesto di conoscere questo dato ma non ho ottenuto risposta. Per cui credo che l'eventuale intervento, perché ribadisco che io non so se ci sia stato davvero questo intervento degli ispettori del ministero, sarà finalizzato a conoscere questi dati. Penso sia legittimo che se ci sono dei reperti che sono fondamentali nella difesa di un uomo debbano essere conservati adeguatamente. Se così non fosse sarebbe una cosa molto molto grave.

E se non fossero stati conservati a dovere chi non l'ha fatto rischia qualcosa?
Io non sono un Pubblico Ministero, però, secondo me sì. Se c'è un dovere di conservazione dei reperti e se questi vengono in qualche modo distrutti perché vengono mal conservati, insomma qualcuno dovrà risponderne. Mi auguro che non sia così. Spero vivamente e fortemente che sia tutto quanto a posto.

Quante possibilità ci sono ad oggi che ci sia una revisione del processo?
Per me sono molto alte. Bossetti in sostanza è stato condannato senza che si sia potuto difendere. E' vero sono state fatte molte udienze in primo grado, in appello e in Cassazione, ma l'unica cosa che doveva essere fatta e non è mai stata fatta, benché sia stata richiesta, è una perizia sul Dna. Se c'è un imputato che si professa innocente e che dice 'non posso essere io il colpevole perché non conosco e non ho mai visto quella ragazza', come fa a difendersi se non gli viene data la possibilità di fare una perizia? E' evidente che se fosse capitato a chiunque di noi, avremmo chiesto la stessa cosa. Invece ci siamo dovuti tenere un risultato di una consulenza fatta in autonomia dal Ris dove noi della difesa solo guardando le carte abbiamo trovato 261 anomalie. Il dubbio a questo punto è molto forte. Se ci fanno fare questi esami credo che la revisione del processo sia dietro la porta. Se invece i reperti sono andati distrutti e non ce li faranno mai analizzare, allora la questione si complica.

A questo punto come procede la difesa?
Noi siamo sempre sul caso. Il prossimo 19 maggio è fissata una data per l'udienza in camera di consiglio in Corte d'Assise a Bergamo per decidere a seguito dell'annullamento della Cassazione.

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