Cronache
Coronavirus, "Io, infermiera positiva in una Rsa. Per la direzione ero ok"

Marisa racconta il massacro in una casa di riposo. La videointervista
Videointervista di Claudio Bernieri
Marisa, infermiera professionista di Pavia: una delle tante lavoratrici della sanità bella e consapevole, angelo degli anziani: lavora come indipendente, trova una occupazione in una casa di riposo in Riviera, poi, dopo un mese, si dimette spontaneamente. “Sono andata dal mio medico di base, e ho fatto un esame del sangue: positiva.”
Così Marisa racconta la sua breve esperienza lavorativa . E’ indignata.Comunica la sentenza alla direzione della casa: "Non mi hanno detto niente: per loro ero sempre ok, bastava mi mettessi la mascherina di carta”.
“ Ho un mio amico che lavora al 118. Sai, avrai anche tu il mutuo da pagare. Fai finta di niente, mi dice.” Marisa ( nome di comodo, ndr.) riflette: " Nessuno nella struttura aveva invece da ridire, bastava che mi mettessi una mascherina e indossassi una tutina di carta e tutto andava bene. Questo spiega il massacro degli anziani” .-
Riflette ancora . Se ne è andata dalla casa di riposo. Cerca un giornale che passi la sua storia.
“ Non è una bufala, sai la mia storia, ,c’è questa mattanza in giro per gli anziani.Cavolo, sai cosa mi ha detto il collega: ho il muto da pagare, beata te che puoi dimetterti…
No beata me un cavolo, ho risposto, tanche io ho le mie spese ma tu fai un ragionamento che non è etico. Cosa facciamo? vado a lavorare da positiva ? ma in che modo? Non succederà niente, certo.. Ma io non voglio essere responsabile di una strage per un cavolo di un mutuo che devo pagare.”
L'intervista è finita, pronta per volare in rete. "Solo ti chiedo di non mettere il mio nome. Altrrimenti non lavoro più come infermiera".