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Cronache
Coronavirus nuovi incentivi Invitalia. Ma il bando è il regno della burocrazia

Sentire le ambulanze passare e la gente che muore non basta. Eliminare la burocrazia per produrre i dispositivi medici anche per il Coronavirus resta un tabù.

 

Si è aperta ieri 26 marzo, ore 12.00, la possibilità di chiedere incentivi a Invitalia, l'Agenzia nazionale di proprietà al 100% dal Ministero dell'Economia. Il bando è indirizzato a chi vuole ampliare o riconvertire la propria attività per produrre ventilatori per terapie intensiva, mascherine, occhiali, camici, tute di sicurezza, elettrocardiografi, pompe, ecc…. Ad di Invitalia è Domenico Arcuri, nominato dal premier Conte Commissario per l'emergenza. A disposizione 50 milioni di euro.

 

Invitalia valuterà le domande in base all'ordine cronologico di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi. Si può avere il “100% di fondo perduto se l'investimento si completa entro 15 giorni”, il “50% di fondo perduto se l'investimento si completa entro 30 giorni” o il “25% di fondo perduto se l'investimento si completa entro 60 giorni” e “c’è un anticipo del 60% della spesa senza garanzie al momento dell’accettazione del provvedimento di ammissione alle agevolazioni. Il saldo arriverà a conclusione degli investimenti”. “Presenta la domanda”, c’è scritto sul sito dell’Agenzia.

Per farlo devi mandare 1. La “dichiarazione per richiesta antimafia”; 2. La “dichiarazione possesso requisiti”; 3. La “dichiarazione antiriciclaggio”; 4. La “dichiarazione assenza due bilanci approvati”; 5. Il “piano degli investimenti”; 6. La “Relazione tecnica”. Proprio un urgenza! Una cosa da fare in un giorno o poco più!!!

 

“Sono agevolabili anche le spese sostenute prima della presentazione della domanda, ma dopo la pubblicazione del decreto Cura Italia (del 17 marzo 2020)”.

Quindi un imprenditore, che in Italia è già fermo da un po', senza liquidità, e non ha visto ancora un euro dallo Stato ed ha già tutte le sue spese da pagare, in 10 giorni dovrebbe chiamare un ingegnere, che deve fargli una perizia tecnica di un impianto da, mettiamo, mezzo milione di euro che dovrebbe forse comprare su Marte, visto che è tutto bloccato o probabilmente su Amazon prime, in modo che gli arrivi l’occorrente entro il giorno dopo!! Forse!! E poi deve fare una perizia asseverata, mettere in moto l' impianto, con i tecnici che non possono spostarsi, perché non possono andare in giro a fare consulenze. Va ricordato che per attivare un impianto non ci si mette un giorno, così come fare le opportune verifiche e collaudi! Probabilmente qualcuno pensa che l' impianto arrivi con Dhl, Bartolini o Ups in una scatola delle scarpe o con la Fata turchina via Pornhub. Ah scusate Dhl, Bartolini e Ups risulta consegnino solo prodotti alimentari e farmaceutici, non impianti o rulli industriali! Quindi ci affidiamo alla Fata turchina via Pornhub!?

 

Alcuni piccoli e medi imprenditori che abbiamo contattato hanno risposto ai nostri dubbi con frasi tipo “lo scherzo è bello se dura poco” o “ma questi hanno mai lavorato un giorno in vita loro!?”. Mauro: “sembra il gioco del limone al bar. Dovevi riuscire a far stare in equilibrio una moneta su un limone che galleggiava in una ciotola piena d’acqua. Se ci riuscivi ti portavi a casa tutte le monete che gli altri avevano già perso e che erano sul fondo della ciotola. E’ impossibile vincere. Sembra una presa per il …. .E’ solo un modo per dare la mancia al barista.”. Oppure Gianni da Bologna: “guardi ci siamo fatti l’idea che lo Stato non abbia un euro da anticipare e quindi affoga queste iniziative in una nebbia di burocrazia al fine di farci impazzire e desistere”. 

 

Solo la relazione tecnica da presentare per la domanda “viaggia” sul mercato ad una cifra superiore ai 10.000 euro (somma che dovrà ovviamente anticipata l’imprenditore così, d'emblée, con gli istituti bancari che in questo momento non fanno credito a nessuno).

 

Restiamo a casa! Andrà tutto bene! Ma fino a quando? 

Va ricordato che l’Italia non è fatta solo di dipendenti dello Stato e di imbucati dagli amici degli amici in qualche società o ente parapubblico. Se blocchiamo tutto e mettiamo alla fame la parte vitale del Paese, proponendo pure bandi come questo, il risultato finale sarà più che prevedibile.

 

LA PRECISAZIONE DI INVITALIA

 

Roma, 28 marzo 2020

 

Gentile Direttore,

leggiamo con stupore ed amarezza il pezzo di Antonio Amorosi “Coronavirus nuovi incentivi Invitalia. Ma il bando è il regno della burocrazia” pubblicato il 27 marzo su Affaritaliani.it e intendiamo pertanto precisare quanto segue.

 

Il nuovo incentivo, introdotto dal DL 18/2020 del 17 marzo, è stato progettato e messo a punto in pochissimi giorni ed è divenuto pienamente operativo a partire dal 26 marzo scorso, data di apertura dello sportello di Invitalia per la presentazione delle domande da parte delle imprese.

 

Data la situazione di emergenza e la necessità di chiudere la valutazione delle domande presentate nei 5 giorni previsti dall’ordinanza, Invitalia richiede un numero di documenti molto ridotto da allegare alla domanda: la documentazione minima, indispensabile, per assicurare la qualità dei progetti presentati e verificare l’attendibilità dei proponenti.

 

Invitalia, Agenzia pubblica che gestisce fondi pubblici, deve per legge garantire la corretta destinazione delle risorse e concedere le agevolazioni a chi è veramente in grado di mettere a disposizione quel che serve nei tempi dettati dall’emergenza.

 

La conferma ce l’abbiamo nella risposta straordinaria che le imprese hanno fornito in poco meno di 2 giorni dall’apertura dello sportello: sono state presentate oltre 250 domande e altre 600 sono in compilazione e stanno per essere presentate.

 

L’Ufficio stampa di Invitalia

 

 

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