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Cronache
Coronavirus. Vaccino finanziato da Bill Gates: via libera al test sull'uomo

Primo potenziale vaccino dagli studi di ricerca finanziati dai Gates 

La corsa al vaccino contro il Coronavirus raggiunge velocità record grazie allo stanziamento di 125 milioni di dollari da parte di Bill Gates, con i quali il fondatore e magnate di Microsoft ha avviato ben 7 studi di ricerca per mettere quanto prima fine alla pandemia in atto. Ed è proprio da uno dei progetti sostenuti dalla Fondazione Bill e Melinda Gates che è stato messo a punto il primo potenziale vaccino contro il virus Sars-Cov2. Ieri, 6 aprile, sono state autorizzate le prime somministrazioni su volontari a cura della società americana Inovio Pharmaceuticals, che seguirà la sperimentazione. La Food and Drug Administration ha infatti dato il via libera alla sperimentazione su un primo set di 40 volontari del vaccino Ino-4800. Per lo studio del vaccino Inovio, la compagnia sta iscrivendo 40 partecipanti adulti sani a Filadelfia presso la facoltà di medicina dell'Università della Pennsylvania e a Kansas City, Missouri, presso il Center for Pharmaceutical Research. I test inizieranno lunedì prossimo

Inovio: "Risultati sulla sicurezza entro la fine dell'estate" 

Ogni volontario riceverà due dosi di vaccino a distanza di quattro settimane. Inovio prevede una rapida iscrizione allo studio e risultati sulla sicurezza entro la fine dell'estate. Se questi risultati sono positivi, l'azienda inizierà rapidamente un altro studio incentrato sulla valutazione dell'efficacia del vaccino contro il virus. Inovio Pharmaceutical ha dichiarato che ora sta aumentando le sue capacità di produzione e punta a rendere disponibili 1 milione di dosi entro la fine del 2020. Queste dosi potrebbero essere utilizzate in ulteriori studi clinici o in caso di emergenza, se necessario. Ad oggi, i risultati preclinici per il vaccino Covid di Inovio sono stati coerenti con quelli ottenuti dalla sperimentazione di fase 1 effettuata su un vaccino della stessa azienda preparato per il virus responsabile della Sindrome Respiratoria del Medio Oriente (MERS). In questo test, il vaccino Dna di Inovio è stato ben tollerato e ha indotto alti livelli di risposte anticorpali nel 95% dei soggetti, generando al contempo risposte di cellule T su larga scala in quasi il 90% dei partecipanti allo studio. Le risposte anticorpali durature al suo vaccino a DNA (INO-4700) utilizzato in quello studio sono state mantenute per 60 settimane dopo la somministrazione. Dopo aver ottenuto i dati iniziali di sicurezza e immunogenicità dagli studi di Fase 1, Inovio prevede di avanzare gli studi di efficacia alla Fase 2 il più rapidamente possibile. In 10 settimane dal finanziamento, la società americana ha prodotto migliaia di dosi di INO-4800 per supportare la Fase 1 in corso e gli studi clinici di Fase 2 pianificati. Parallelamente, sta lavorando per aumentare la produzione di INO-4800. Inovio Pharmaceutical prevede di disporre di un milione di dosi di vaccino disponibili entro la fine dell'anno per ulteriori studi e usi di emergenza, in attesa di linee guida e finanziamenti adeguati. "Prevediamo una rapida iscrizione di questo studio iniziale", ha affermato Pablo Tebas, MD, specialista in malattie infettive e professore di Medicina presso l'Ospedale dell'Università della Pennsylvania e Principal Investigator dello studio. "C'è stato un grande interesse per questo vaccino tra le persone che vogliono contribuire a proteggere il grande pubblico da questa pandemia nel minor tempo possibile". 

 

 

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